mercoledì 30 settembre 2015

Recensione: Deathdate di Lance Rubin

Nuova recensione!

Titolo: Deathdate
Autore: Lance Rubin
Serie: Denton Little #1
Editore: DeAgostini
Trama: Vi siete mai chiesti come sarebbe un mondo in cui tutti conoscono la data precisa della propria morte? Un mondo in cui nessuno ha più niente da vincere o da perdere? Questo è il mondo di Denton Little, diciassette anni e un’unica certezza. Morirà la notte del ballo scolastico. La sua vita è sempre stata piuttosto normale, ma - ora che mancano solo due giorni alla fine - Denton sente di non avere più tempo da sprecare. In meno di quarantotto ore vuole collezionare più esperienze possibili, come la prima sbronza o la prima volta. Ma le cose si complicano quando Denton incontra uno strano tizio che dice di avere un messaggio da parte della madre, morta ormai da molti anni. All’improvviso le ultime ore di Denton si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità, e forse di una via di uscita.

La mia recensione
Voto: 3,5 Stelle

Stranamente, non è da me immergermi in una lettura senza leggere delle impressioni generali, mi sono immersa in questo romanzo alla cieca, ispirata solo dall'unicità della storia rivelata nella sinossi.

Deathdate è la storia di un ragazzo che vive in un società del tutto simile alla nostra fatta eccezione per la scienza esatta che codifica in maniera inalienabile e perfetta la data di morte di ogni persona. Ma Denton, il nostro protagonista, sa che morirà all'età di 17 anni nel giorno in cui cade il ballo scolastico di fine anno.
La storia, partendo da un preambolo che fa il protagonista stesso, presenta al lettore la società e il modo in cui si svolge “il giorno di morte” e il processo che accompagna il predestinato defunto alla sua morte.

Il libro racconta in modo dettagliato gli ultimi giorni di vita di Denton, come sia colto improvvisamente da una frenesia che lo portano a fare cose che altrimenti non farebbe mai: provare la prima sbronza, fumare uno spinello, perdere la verginità, dire quelle cose che altrimenti non si azzarderebbe mai a dire e, infine, cercare di provare ad allacciare un legame con la propria famiglia.

Denton è uno di quei ragazzi che di solito non sono mai i protagonisti dei libri, è il ragazzo buono, quello dalla vita regolare e normale, quello che non si mette mai nei guai, fedele e altruista, potrebbe essere ognuno di noi ma la sua particolarità è vederlo perdere quella lucidezza di fronte al suo ultimo giorno di vita ed, infatti, è proprio questo che sviluppa Lance Rubin con Deathdate: le reazioni delle persone di fronte alla morte.

La parte migliore del libro è senza ombra di dubbio lo stile di questo giovane e audace scrittore: molto giovanile, sembra davvero trovarsi nella testa del protagonista e vivere i suoi ultimi giorni come se fosse un documentario/reality in diretta TV, scrittura fluida e intrigante e una trama che tra elementi sci-fi e thriller/polizieschi rielabora in maniera originale un tema tabù, quello della morte che nei YA spesso viene evitato del tutto.

La particolarità della scrittura di Rubin è il tratto particolare in cui immerge il suo romanzo. Il romanzo pur trattando di morte, Deathdate appunto, la morte prematura di un giovane ragazzo che vive il proprio funerale, una e propria veglia il compagnia dei suoi parenti il giorno in cui cade la sua morte, descrive e parla di questi eventi mescolando con originalità grottesco e il più classico umorismo che non solo ti porta a sbellicarti dalle risate in situazioni imbarazzanti ma anche a divorare le pagine in pochissimo tempo.

Tra imprevisti e insoliti twist il protagonista attenderà la sua morte accompagnato da una allegra compagnia, la sua famiglia, la sua fidanza, migliore amico e altri che alti e bassi lo seguiranno in questa straordinaria avventura, aspettando con impazienza l'arrivo della fine, una fine che come vedremo si rivelerà il più sbalorditiva possibile non solo per il protagonista ma anche in termini che portano il libro a passare da un semplice YA ad un primo libro di una serie/duologia sci-fi da un marcato umorismo nero che riscrive in nuovi termini la qualità di un romanzo d'intrattenimento.

Un romanzo diverso, per i motivi sopraelencati, che subito si legge e che ti lascia con una grandissima curiosità e voglia di leggere il seguito.

3,5 Stelle perché, purtroppo, per quanto mi sia piaciuto e lo abbia trovato innovativo questo non è il genere di libro che preferisco, not my cup of tea.
 
 
- A presto Susi
 
 


2 commenti:

  1. Condivido il tuo giudizio, ho finito di leggerlo ieri sera. Carino, ma non mi ha emozionato particolarmente.

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  2. Ciao!
    Io ho recentemente finito Deathdate e l’ho trovato parecchio gne. Una storia originale, ma inverosimile, perché è impossibile prevedere il destino di una persona analizzandole semplicemente il sangue, suvvia, condita da dei triangoli amorosi fastidiosissimi a mio parere. L’unica cosa che salvo è l’umorismo di Denton che dà senso all’intero libro, senza dubbio. Diciamo che come esordio non è folgorante, ma è abbastanza gradevole.
    Poi solo a me pare che nelle ultime 100 pagine il nostro Lance si sia messo a scrivere di fretta, di frettissima?
    Trovi il mio parere “esteso” qui se vuoi dargli un’occhiata :3.
    Rainy

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