sabato 10 settembre 2016

Blogotur: Il giardino di Penelope di Elena Scigliuzzo - Intervista

Blogtour
 
 
 Il giardino di Penelope di Elena Scigliuzzo - Intervista
 
Oggi ho il piacere di presentare la seconda tappa dedicata al blogtour promozionale dedicato al terzo volume della collana Talent di Centauria Libri
 
 
 
Di tutti i lavori ingrati e bastardi, questo è senza dubbio il peggiore. Sofia è furibonda. Daniele Treves, scrittore bestseller, per ignoti motivi vuole pubblicare il suo prossimo romanzo con la piccola ma raffinata casa editrice Dionea, per cui lei lavora. A una condizione: per tutto il tempo che gli servirà a finire di scriverlo, vuole un editor a sua disposizione nella villa di Roma, pronto a leggere, correggere, commentare e persino a fargli da autista. E Roberto, l’editore, ha scelto proprio lei. Che non chiedeva di meglio – in fondo, a quindici anni, un romanzo di Treves le ha cambiato la vita – fino a che non ha scoperto che il suo eroe è un uomo riottoso e lunatico, in una parola insopportabile… E irresistibile.
Non ci vuole molto prima che le necessità professionali entrino in conflitto con gli impulsi del cuore, un sentimento che minaccia di travolgerla e contro cui Sofia si ritrova a lottare fino a graffiarsi l’anima. Mentre le ombre del passato, suo e di Daniele, si addensano minacciando di cancellare il futuro… Questo romanzo di risate e malinconie, rabbia e batticuore è la storia di una donna che crede di volere la pace e vuole la passione. Di un uomo che cerca una parte perduta del suo cuore. Di molte trame in un eterno giardino, un Eden abitato dai profumi dell’estasi e dal serpente della sofferenza. E di un libro, naturalmente: perché solo il potere delle parole è capace di ricomporre le schegge impazzite di due vite nella luminosa armonia di un amore.
 
La mia tappa vi presenta un'intervista originale che la gentilissima Elena Scigliuzzo mi ha concesso, scopriamo insieme curiosità su Il giardino di Penelope e questa favolosa autrice!
 
  • Com'è stato essere selezionati nella collana Talent e vedere un proprio lavoro passare dalla pubblicazione amatoriale on line allo scaffale di una libreria?
Quando la casa editrice mi ha contattato, sono rimasta spiazzata. Avevo usato la rete per alleggerire la testa in un periodo molto triste, scrivere così era un divertimento un po' folle e senza pensare a una pubblicazione. Nel frattempo cominciavo a lavorare a un romanzo non romantico che speravo prima o poi di proporre a un editore e tenevo gelosamente per me. Insomma, avevo messo dei confini precisi e non mi era passato per la testa che quello che sarebbe diventato “Il giardino di Penelope” potesse trasformarsi in un libro. Per un attimo ho pensato anche di rifiutare. Sono davvero grata alla persona che cura la collana e che con l'occhio del professionista ha visto nella storia qualcosa di più e mi ha dato fiducia per svilupparlo. Così è cominciata questa avventura.
  • Puoi raccontarci com'è nato Il giardino di Penelope?
All'inizio la buttai giù per scherzo. Volevo prendere affettuosamente in giro gli schemi del genere rosa. E quale miglior cliché di quello dell'incontro/scontro tra il prepotente tenebroso e la ragazza arguta e indipendente? Lo adoro! Siccome il protagonista Daniele è uno scrittore, non potevo evitare di scatenare fuochi d'artificio e liti furibonde con la sua editor. Così è nata la prima pagina della storia. Doveva essere una commedia, invece poi ha preso una piega più intima, anche se l'ironia iniziale è in gran parte rimasta.
  • Chi è Penelope?
Penelope è proprio la moglie di Ulisse, la regina di Itaca. La storia racconta di uno scrittore che si sta torturando su un romanzo e della sua editor. Il riferimento a Penelope è nel suo romanzo, ma preferisco non spiegare perché. Penelope da sempre rappresenta la donna che aspetta paziente il ritorno dell'eroe avventuroso, un ruolo femminile che noi donne di oggi stiamo pian piano superando. Il romanzo parla anche di questo, del ruolo di una donna e di un uomo in una coppia. Oggi è giusto che anche un uomo sappia aspettare paziente a casa una donna avventurosa.
  • Ci sono stati cambiamenti con il passaggio del libro alla Collana Talent?
Centauria mi aveva chiesto di rendere più coerente la trama con il supporto di un'editor, ma io sentivo il bisogno di riscrivere tutto, soprattutto per una questione di stile. Sono stata fortunata, mi hanno dato tutta la libertà, ma è stato un rischio, perché il tempo era molto limitato ed era un periodo impegnativo anche sul lavoro. Il protagonista maschile è cambiato tanto e anche la struttura della trama. Ho tagliato molto e alleggerito la scrittura. La mia editor mi ha definito una kamikaze.
Tra l'altro è stato molto divertente scrivere la storia di un'editor che lavora con uno scrittore mentre scambiavo telefonate e messaggi con la mia stessa editor. Quando si dice storia nella storia!
  • Puoi raccontarci come sono nati i due protagonisti? Quali dei due è nato per prima?
Sofia è nata per prima. Volevo una ragazza forte e indipendente, che ha dedicato la sua vita alla casa editrice e ai libri, e soprattutto una donna di oggi, che deve barcamenarsi tra ambizione nel lavoro e fallimenti sentimentali e affettivi.
Daniele invece all'inizio era indefinito, vittima del cliché del tenebroso affascinante, ma a un certo punto non potevo non pensarlo come un uomo fragile, solitario, bizzarro, completamente dominato dalle parole che gli frullano in testa. Uno che non fa il maschio alfa della situazione ma dà importanza ad altre cose.
  • Come sei riuscita a bilanciare due personaggi che all'apparenza sembrano così diversi?
In realtà li ho sentiti sempre come molto simili tra di loro Si comportano in modo diverso, hanno fatto scelte opposte, eppure sono entrambi dominati dalle parole, lui come autore, lei come lettrice. Comunicano attraverso le pagine scritte. Sono simili anche in alcune loro paure. Ma non voglio anticipare troppo.
  • Sappiamo che la scrittura non è il tuo solo lavoro. Come riesci a bilanciare la vita privata e lavorativa a questa passione?
Riguardo al lavoro, come tanti mi devo arrangiare. Ma negli ultimi anni, dove potevo sacrificare e tagliare, cioè la vita privata, ho sforbiciato senza pietà, e non mi riferisco solo alla pubblicazione di Il giardino di Penelope, ma a un percorso che sto facendo dentro la scrittura. So che dovrei trovare un equilibrio migliore. Non soffro la mancanza di tempo, ma di lunghi periodi di silenzio in cui posso ritrovare la mia voce e il senso dei personaggi.
  • Ci sono autori/libri che ti hanno colpita e ispirata nel corso della tua vita così com'è accaduto alla protagonista?
Non so, non riesco a pensare a un libro, ma a tanti importanti in momenti diversi. Posso dire per esempio che David Copperfield di Dickens sia una specie di compagno del cuore, quello che mi ha sbattuto in faccia la mia ingenuità e il mio bisogno di raccontare.
  • C'è un libro in particolare che consiglieresti senza pensarci due volte? 
Negli ultimi tempi un libro che mi ha colpito è stato “I rabdomanti” di Margaret Laurence.
 
  • Come ti sei organizzata nello sviluppare la storia nella storia?
Non lo so, è una cosa venuta da sé. Le pagine dedicate al romanzo di Daniele sono più vicine al mio mondo rispetto ad altre, ma dal punto di vista narrativo mi è sembrata una cosa così naturale inserire il romanzo di Daniele nella cornice della storia che è venuto tutto da sé. Non dimentichiamo che il libro racconta di una editor e di uno scrittore; un romanzo nel romanzo era inevitabile.
  • I riferimenti artistici - Omero, Byron, Caravaggio - sono studiati ad hoc o sono state associazioni casuali prodotte durante la stesura del libro?
Sono cose diverse. Il riferimento all'Odissea è una delle chiavi di lettura del romanzo, quindi l'ho tenuto in conto dall'inizio. Si può vedere anche come una presenza rassicurante: l'Odissea è talmente piena di cose che si può rivivere in mille modi. Poi adoro il rapporto tra Ulisse e Penelope e il dettaglio della chiave d'avorio mi ha sempre emozionato tanto. Lì capisci che chi ha scritto l'Odissea è un poeta raffinatissimo.
Le altre sono state associazioni che mi sono venute in mente scrivendo, perché permettevano di inquadrare certi aspetti psicologici in modo simbolico. Per esempio la scena di Giuditta che taglia la testa a Oloferne nel quadro di Caravaggio era perfetta per rappresentare quello che si agita nel cuore di Sofia.

 
_______
 
Il blogtour prosegue sui blog delle mie colleghe, mi raccomando non perdete neanche una tappa perché un fortunato vincitore porterà a casa una copia del libro!
 
 
 
Per aggiudicarvi una copia di Il giardino di Penelope vi basta compilare il form in basso!
 
a Rafflecopter giveaway


- A presto Susi




11 commenti:

  1. Davvero una bella intervista, che ti fa comprendere e penetrare l'animo del romanzo, animo, fra le altre cose, artistico e poetico, visto i riferimenti a Caravaggio, Byron e Omero.

    RispondiElimina
  2. L'intervista è interessante, soprattutto leggere per una volta di un'autrice che nasce con un mestiere diverso. Penso sia ammirabile :) Mi incuriosiscono molto questi "riferimenti artistici" di cui avete accennato.

    RispondiElimina
  3. Bellissima intervista...questa in un tour e tra le mie tappe preferite :-)

    RispondiElimina
  4. Me la ricordo su EFP e mi piaceva leggerla!
    Mi ha fatta molto sorridere il racconto di lei che riscrive la storia della sua protagonista editor parlando nel frattempo al telefono con la vera editor. :)

    RispondiElimina
  5. dall'intervista traspare tutta l'umanità del romanzo. sono proprio curioso di elggerlo!

    RispondiElimina
  6. Bella intervista,é sempre interessante conoscere i retroscena di un libro.

    RispondiElimina
  7. Complimenti ed l'intervista...in effetti e quella che preferisco perché ti fa capire di più l'autrice a alcuni retroscena del libro!

    RispondiElimina
  8. Bella intervista, mi piace molto il fatto che per il nome "Il giardino di Penelope" si sia ispirata alla mitologia scegliendo il bellissimo personaggio di Penelope

    RispondiElimina
  9. Bellissima intervista, mi piace molto e la curiosità di leggerlo sale sempre più.

    RispondiElimina
  10. Bella intervista, è sempre piacevole e interessante conoscere qualcosa di più di uno scrittore e dei suoi personaggi.

    RispondiElimina
  11. Bellissima intervista, sono sempre piu curiosa! *_*

    RispondiElimina

I vostri commenti sono l'anima del blog