Autore: Sarina Bowen
Serie: Gravity #1
Editore: Self
Trama: Il discesista Dane “Danger” Hollister non ha relazioni e tiene segreto il motivo di questa scelta. A causa della maledizione ereditata da sua madre, sta per perdere tutto: il suo posto nella squadra olimpica di sci, il suo fondo fiduciario e la sua capacità di sciare alla massima velocità.
Willow Reade, allevatrice suo malgrado, incontra Dane a causa di un incidente, quando il suo vecchio pick-up fa andare fuori strada lo sciatore, durante una tormenta di neve. Bloccati insieme nella jeep dell’uomo, mentre scende la notte, le due persone più sole di tutto il Vermont trovano loro stessi, condividendo l’una con l’altro molto di più di quanto in realtà non vogliano. E non solo conversando.
Nessuno dei due potrà intuire come il loro improbabile incontro possa minacciare il segreto spaventoso di Dane e la pace che Willow era riuscita a ottenere, grazie alle scelte che aveva fatto. Solo la fiducia e la comprensione che ripongono l’uno nell’altra potranno porre fine al dolore, regalando loro una grande vittoria in amore.
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La mia recensione
Dopo aver proclamato il mio amore infinito per Sarina Bowen non potevo non leggere anche il primissimo libro pubblicato dall'autrice, ancor di più dopo aver scoperto che l'autrice ha deciso di autopubblicarsi in Italia!
Venuto dal freddo, Coming In From The Cold, è la storia narrata a doppio PoV di Willow, sfortunatissima ragazza che si vede costretta a mandare avanti una fattoria nel Vermont da sola dopo essere stata scaricata dal fidanzato per il quale si era trasferita da New York, e di Dane, sciatore professionista che si allena sulle montagne del Vermont per star vicino al fratello malato.
Nessuno dei due ragazzi cerca un rapporto stabile ed è così che una notte trascorsa in una Jeep per ripararsi dal freddo diventa un fugace rapporto di passione. Ben presto però ci si renderà conto che quello che c'è tra i due è molto più che quello che entrambi i protagonisti si aspettavano.
Incontri fugaci, incomprensioni, paure che si affacciano sulla quotidianità, questo e tanto altro è Venuto dal freddo.
Lo stile di Sarina Bowen è chiarissimo fin dall'inizio, quell'umorismo sottile che rende la lettura leggera e godibile, una storia d'amore incastrata nella realtà di tutti i giorni seppur narrando le vicende di persone speciali, ma più di tutto una storia in cui perdersi e poi ritrovarsi arrivando all'ultima pagina avendo amato i personaggi, la storia e tutto quello che ha rappresentato.
Diversamente dalla serie The Ivy Years si vede come lo stile dell'autrice sia ancora molto acerbo, si intravedono influenze adult precise, scene di sesso che a volte sembrano di troppo, e soprattutto dei peccati di penna nati dall'inesperienza come l'instalove tra i due protagonisti, che sembrano fin dalle primissime pagine aver decretato il loro amore incondizionato.
Nonostante questi piccoli difetti, che ripeto reputo all'inesperienza e ad essere questa l'opera prima di questa autrice, il libro ha tutto quello che adoro dei romance: due protagonisti per i quali provare empatia fin dalle prime pagine e tifare per il loro lieto fine; una storia appassionante ed intrigante che diversamente dalle apparenze è priva di cliché; e delle tematiche interessanti che rendono il libro unico nel vasto oceano dei romance.
Ho adorato trovare due delle mie trope preferite, che non vi svelerò per evitare spoiler, la presenza di un protagonista che nonostante i tormenti interiori si rivela il principe azzurro che tutte noi vorremmo incontrare, ma soprattutto trovare una storia che mi abbia appassionato a tal punto da fare quasi l'alba sapendo che poi mi sarei dovuta alzare prestissimo.
Personaggi secondari di tutto rispetto, pronti per lo sviluppo di companion che non vedo l'ora di leggere.
Come vi riferivo in precedenza il romance non è solo la storia d'amore dei due protagonisti perché in pieno stile Bowen possiamo vedere come il romanzo sia la scappatoia da parte dell'autrice di poter parlare di tematiche forti: si parla di malattie terminali, si parla di traumi, ma soprattutto si parla e si sviluppano tematiche che affrontano come possa reagire la psiche umana di fronte a taluni eventi e poterne così presentare le reazioni e conseguenze.
4 Stelle per un romanzo che mi ha emozionato tantissimo, che mi appassionato dal primo istante e che mi ha fatto amare uno sport che di solito non prendo molto in considerazione perché non amo né la neve né il freddo ma che mi ha piacevolmente stupito ed incoraggiato nella lettura!
- A presto Susi
Voto: 4 Stelle
Dopo aver proclamato il mio amore infinito per Sarina Bowen non potevo non leggere anche il primissimo libro pubblicato dall'autrice, ancor di più dopo aver scoperto che l'autrice ha deciso di autopubblicarsi in Italia!
Venuto dal freddo, Coming In From The Cold, è la storia narrata a doppio PoV di Willow, sfortunatissima ragazza che si vede costretta a mandare avanti una fattoria nel Vermont da sola dopo essere stata scaricata dal fidanzato per il quale si era trasferita da New York, e di Dane, sciatore professionista che si allena sulle montagne del Vermont per star vicino al fratello malato.
Nessuno dei due ragazzi cerca un rapporto stabile ed è così che una notte trascorsa in una Jeep per ripararsi dal freddo diventa un fugace rapporto di passione. Ben presto però ci si renderà conto che quello che c'è tra i due è molto più che quello che entrambi i protagonisti si aspettavano.
Incontri fugaci, incomprensioni, paure che si affacciano sulla quotidianità, questo e tanto altro è Venuto dal freddo.
Lo stile di Sarina Bowen è chiarissimo fin dall'inizio, quell'umorismo sottile che rende la lettura leggera e godibile, una storia d'amore incastrata nella realtà di tutti i giorni seppur narrando le vicende di persone speciali, ma più di tutto una storia in cui perdersi e poi ritrovarsi arrivando all'ultima pagina avendo amato i personaggi, la storia e tutto quello che ha rappresentato.
Diversamente dalla serie The Ivy Years si vede come lo stile dell'autrice sia ancora molto acerbo, si intravedono influenze adult precise, scene di sesso che a volte sembrano di troppo, e soprattutto dei peccati di penna nati dall'inesperienza come l'instalove tra i due protagonisti, che sembrano fin dalle primissime pagine aver decretato il loro amore incondizionato.
Nonostante questi piccoli difetti, che ripeto reputo all'inesperienza e ad essere questa l'opera prima di questa autrice, il libro ha tutto quello che adoro dei romance: due protagonisti per i quali provare empatia fin dalle prime pagine e tifare per il loro lieto fine; una storia appassionante ed intrigante che diversamente dalle apparenze è priva di cliché; e delle tematiche interessanti che rendono il libro unico nel vasto oceano dei romance.
Ho adorato trovare due delle mie trope preferite, che non vi svelerò per evitare spoiler, la presenza di un protagonista che nonostante i tormenti interiori si rivela il principe azzurro che tutte noi vorremmo incontrare, ma soprattutto trovare una storia che mi abbia appassionato a tal punto da fare quasi l'alba sapendo che poi mi sarei dovuta alzare prestissimo.
Personaggi secondari di tutto rispetto, pronti per lo sviluppo di companion che non vedo l'ora di leggere.
Come vi riferivo in precedenza il romance non è solo la storia d'amore dei due protagonisti perché in pieno stile Bowen possiamo vedere come il romanzo sia la scappatoia da parte dell'autrice di poter parlare di tematiche forti: si parla di malattie terminali, si parla di traumi, ma soprattutto si parla e si sviluppano tematiche che affrontano come possa reagire la psiche umana di fronte a taluni eventi e poterne così presentare le reazioni e conseguenze.
4 Stelle per un romanzo che mi ha emozionato tantissimo, che mi appassionato dal primo istante e che mi ha fatto amare uno sport che di solito non prendo molto in considerazione perché non amo né la neve né il freddo ma che mi ha piacevolmente stupito ed incoraggiato nella lettura!
- A presto Susi
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