martedì 6 febbraio 2018

Blogtour: L'ultima lanterna della notte di Ornella De Luca - 3° Libro

Blogtour
 
 
L'ultima lanterna della notte di Ornella De Luca
 
Sono felicissima oggi di chiudere il blogtour dedicato al secondo libro della serie The Orphanage di Ornella De Luca, giovane autrice italiana che mi ha incantato con la sua scrittura delicata ma sincera, capace di raggiungere il cuore di tantissime lettrici.
 

Capelli lunghi, tirapugni, faccia da schiaffi e fascino gipsy.
Lennox Foster è abituato a vivere ai margini della società, un'ombra tra le tante della criminalità di Boston. Abbandonato dalla madre a soli sette anni, è cresciuto con i suoi quattro migliori amici, insieme ai quali ha vissuto nella spettrale "Villa Sullivan", l'ex orfanotrofio ormai in disuso della loro infanzia. Ed è proprio per proteggere i suoi affetti più cari che Lennox è costretto all'improvviso a partire da Boston in sella alla sua Harley.
Senza meta, senza radici, senza speranze per il futuro.
Casey Allen ama sopra ogni cosa il mare e il vecchio faro sulla scogliera lasciatole in eredità dal nonno, l'ultimo guardiano. Eppure Casey non è libera e selvaggia come la costa frastagliata del Maine, perché porta su di sé il peso di un ricatto: una spada di Damocle che oscilla fra la vita e la morte di una persona a lei molto cara. Le sue giornate sono noiose e prevedibili, senza margine di errore. Un mare all'apparenza fin troppo sereno.
Ma Lennox è furia e tempesta, un'onda che Casey non può permettersi d'incrociare sul bagnasciuga, altrimenti le sue orme saranno spazzate via per sempre.
Una passione segreta, violenze e soprusi nella tranquilla e idilliaca cittadina di Bar Harbor, dove la speranza è affidata a una lanterna lasciata librare nell'etere, custodendo un messaggio rivolto al cielo e a chi non c'è più. La luce del faro le illuminerà la via verso le nuvole.
L'ultima lanterna della notte è una continua altalena di azione e sentimenti: in fuga da un uomo in cerca di vendetta, Lennox incontrerà Casey, in fuga da se stessa e da un rapporto sbagliato.



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Dopo esserci innamorati di Homer con Adesso apri gli occhi e aver scoperto Lennox con L'ultima lanterna della notte questa nuova tappa del blogtour vi mostrerà alcune anticipazione succose dal terzo romanzo della serie!
 
 
Il terzo romanzo della serie The Orphanage si intitolerà La stazione dei bagagli smarriti e uscirà nell'estate 2018. Il protagonista questa volta è Daniel, uno dei cinque ragazzi orfani cresciuti insieme a Villa Sullivan. Dopo il musicista Homer e Lennox, il gipsy bello e tormentato, è il turno di uno studente di medicina all'apparenza serio e diligente, controllato e misurato in tutto, ma che nasconde dentro di sé un grosso rimpianto e che per sciogliere i nodi del passato dovrà tornare nel posto che più teme al mondo: a New York dai suoi genitori adottivi.
 
La stazione dei bagagli smarriti
0.
Prologo.
Io le persone ritardatarie proprio non le capisco. E non parlo di semplici gap di dieci minuti ogni tanto, ma di veri e propri ritardi cronici di almeno mezz'ora. Se non riesci a organizzare la tua vita in modo da essere in un tale posto a una tale ora, che controllo puoi avere su tutto il resto?
E se non abbiamo controllo su noi stessi, non possiamo vantare molto altro nella vita, no?
Il mondo esterno è in balia di uno strano miscuglio di leggi scientifiche manipolate dalla "dama nera", come la chiamo io. Una versione personalizzata delle parche, per intenderci.
Parca, dama nera…tutte dello stesso sesso.
Perché a fregare un uomo, non può essere che una donna.
«Eccomi, eccomi, scusa!» esclamò Homer, sbracciandosi dall'altro lato della strada, mano nella mano con la sua Diana.
L'unica persona al mondo al quale perdonavo sempre un ritardo era Homer.
Non era la sua cecità a renderlo più lento a organizzarsi, ma la sua incredibile propensione a isolarsi dal mondo e dalle sue leggi fisiche ogni volta che componeva una canzone. Ed io amavo troppo la sua musica per non perdonargli un misero ritardo di tredici minuti, evidentemente la presenza di Diana lo stava rendendo anche puntuale.
«Figurati. L'orario delle visite inizia alle undici».
«Mi hai mentito per non rischiare ritardi?».
«Eh già».
"Prevenire è meglio che curare" è uno dei miei motti.
«Che stronzo».
«Ciao, Daniel» mi salutò Diana con un sorriso, interrompendo l'alterco e avvicinandosi per darmi due italianissimi baci sulle guance. Il tempo mi aveva dato ragione: alla fine erano proprio fatti l'uno per l'altra quei due.
«Forza, entriamo» proposi con un filo di voce.
«Io resto qui in macchina» ci informò Diana, facendo tintinnare tra le dita le chiavi del suo nuovo mezzo. "Nuovo" si fa per dire, era una vecchia Ford Ranchero trovata da uno sfasciacarrozze e risistemata alla bell'e meglio.
«Sicura di non voler venire con noi?» le chiese Homer. «Non mi fido a saperti qui fuori».
«Tranquillo, Homer» m'intromisi io, pur non avendone diritto. «I criminali sono dentro il carcere, non fuori» …
to be continued
 
La mia tappa si conclude qui ma vi invito davvero a non perdere gli appuntamenti di questo blogtour, piccoli incentivi che vi porteranno a scoprire L'ultima lanterna della notte!
 
 
- A presto Susi
 


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