giovedì 29 marzo 2018

Recensione: A Court of Wings and Ruin di Sarah J. Maas

Nuova recensione!

Titolo: A Court of Wings and Ruin
Autore: Sarah J. Maas
Serie: A Court of Thorns and Roses #3
Editore: Bloomsbury
Trama: Feyre è ritornata alla Corte di Primavera, determinata ad ottenere informazioni sugli stratagemmi di Tamlin e l'invasione da parte del Re per far cadere sulle ginocchia Prythian. Ma per fare ciò deve recitare in un pericoloso gioco fatto di inganni – e un solo errore potrebbe annientare non solo Feyre, ma anche l'intero mondo.
All'avvicinarsi della guerra Feyre deve decidere di chi fidarsi tra gli affascinanti e mortali High Lord e scovare alleati in luoghi inimmaginabili.
Nel terzo libro della serie bestseller #1 del New York Times di Sarah J. Maas, la terra verrà dipinta di rosso mentre gli eserciti imponenti cercheranno di ottenere il controllo sull'unica cosa che potrebbe distruggerli tutti.

La mia recensione

Voto: 5 Stelle

Aspettavo A Court of Wings and Ruin, che chiamerò ACOWAR per praticità, dal momento esatto in cui ho lasciato le pagine finali di A Court of Mist and Fury. Un'attesa trepidante che purtroppo si disaggregata quando ho lasciato questo libro attendermi sul comodino, prima perché il mio preordine è arrivato con un mese di ritardo e poi perché ho avuto altre letture più urgenti di cui occuparmi.

Uno degli obiettivi di questo anno è recuperare alcuni dei libri attesi che non sono mai riuscita a recuperare e ACOWAR è assolutamente uno di questi. Dopo la lettura di Restore Me avevo bisogno di qualcosa di altrettanto bello e accattivante e allora mi sono decisa a prendere in malo il romanzo di Sarah J. Maas, l'unica autrice Fantasy attuale che riesce a farmi innamorare ogni singola volta dei suoi romanzi, l'unica autrice che è riuscita a farmi amare una serie sulle fate, creature che non ho mai digerito.

ACOWAR è il terzo romanzo sulle avventure di Feyre e il suo viaggio alla scoperta di Prythian, il mondo governato dalle Fate, High Lord e sudditi capace di padroneggiare poteri che potrebbero spezzare la vita di un umano con uno schiocco di dita. Ma Feyre non è più la ragazza sprovveduta e timorosa, non è più l'umana affascinata da un mondo magico dove la vita scorre in eterno, Feyre è ora a tutti gli effetti una fata che ha compreso meglio di chiunque altro quanto siano importanti i giochi di poteri e i deboli equilibri che regolano la vita e l'ascesa di ogni singola corte.
Ritornata da Tamlin riuscirà Feyre a ritornare dalla persona a cui ha giurato amore eterno? Riuscirà a proteggere le persone che hanno riposto fiducia in lei? Riuscirà a donare la serenità alle sorelle a cui è stata sottratta senza volerlo la loro vita?

Tantissime domande che avranno risposta nel romanzo più emozionante, più elettrizzante, più appassionante letto ultimamente, un romanzo su cui avevo posto altissime aspettative, tutte altamente esaudite.

Io adoro Feyre, penso che sia l'eroina femminile che più incarna il prototipo moderno di donna forte e decisa, indipendente e coraggiosa ma non per questo non innamorata, al contrario, è una donna che si lascia guidare dai sentimenti, anche commettendo degli errori e mettendo la sua vita in pericolo. Ho adorato tutto di lei, il suo ardore, la sua forza di volontà, il suo non arrendersi neanche davanti l'inevitabile, sempre pronta a sacrificarsi per gli altri, per le persone che ama.
La sua trasformazione nel corso dei tre libri è sorprendente e mai una volta ho dubitato delle scelte fatte dall'autrice, anzi mi sono meravigliata di come sia riuscita a rendere così umana e tangibile un personaggio fantastico, questo perché i dubbi e le riflessioni di Feyre sono gli stessi che tormentano anche noi stessi nella vita di tutti i giorni.

Passiamo a Rhys, il mio personaggio preferito creato dalla penna di Sarah J. Maas. Lui è coraggioso, altruista, instancabile, irrefrenabile, ma più di ogni altra cosa è un uomo innamorato. Ed è questo lato di lui che mi ha reso impossibile che non amare tutto di lui perché Rhys è un personaggio che ama così profondamente, così totalmente il prossimo che è capace dei più grandi dei sacrifici, che ama senza chiedere nulla in cambio, che riesce a vedere il buono in tutti anche in coloro che lo hanno deluso. È un personaggio così sfaccettato, così ben caratterizzato sulla pagina che tre libri sembrano non bastare all'autrice per raccontarci di lui perché ha reso impossibile per il lettore non amarlo totalmente e completamente.

Impossibile non spendere due parole per Tamlin, sono stata felice di vederlo più presente rispetto ad ACOMAF, ma soprattutto sono stata contenta di vedere anche in lui uno sviluppo del personaggio che lo porta ad accettare il cambiamento, e lasciare libero l'amore che provava per la protagonista e lasciarla vivere il suo vero amore.

Tantissimi personaggi secondari che abbiamo imparato a conoscere nei romanzi precedenti: Lucien che per me è impossibile non amare. Cassian che ho amato con una passione sconfinata in questo romanzo, Aziel, Mor, Amren, Nesta, Elain e potrei continuare ancora chiamando in causa Tarquin, Eris (ha il fascio del cattivo che continuo ad amare), Killian, e infine, il Craver, personaggio che ho adorato.

Ho adorato ACOMAF non solo perché è un grande Fantasy – originale, ben articolato, e sviluppato con cura – ma perché riesce a trasportare in un romanzo di evasione fantastica tematiche e topos prettamente attuali: l'identità di ruolo, l'indipendenza, il coraggio, la donna, in un crescendo verso la fine che non è mai esagerato ma sempre ben calibrato e sempre attinente alla trama sviluppata.

La conclusione, la grande guerra che concentra le forze del Male contro quelle del Bene, è la tipica battaglia cruciale che si legge nei Fantasy. Ho adorato la Maas come abbia sviluppato il tutto, come le sue descrizioni cinematografiche dei cambi di battaglia abbiano riempito di enfasi ed emozione tutte le pagine del romanzo, come abbia reso un romanzo per ragazzi godibile anche per chi adoro il più classico High Fantasy

Ma questa serie è nota anche per la grande componente Romance che permea le pagine del romanzo. Posso dire che le scene intime, le dichiarazioni dei personaggi mi hanno emozionata a tal punto che penso che la Maas non abbia nulla da invidiare da autrici famose del settore.

Un romanzo che esaudisce molto domande ma che ne pone altrettante per gli spin off che non vedo l'ora di leggere.

Un libro che si vive sulla pelle di un alternarsi di emozioni che prima ti fanno saltare il cuore in gola, che ti colpiscono allo stomaco e che poi si liberano in un pianto che non sai arrestare.

Ho amato tutto di questo libro, non una sola parola cambierei.

5 Stelle



- A presto Susi
 

4 commenti:

  1. Sono contenta di leggere commenti positivi su questa serie; io vorrei iniziarla ma come capita ogni volta che sono alle prese con il primo volume di una trilogia sono un po' titubante per paura che i libri successivi non siano all'altezza :/

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  2. Non conosco la serie, ma cavolo dopo aver letto la recensione ho voglia di leggerla!! ^_^

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