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sabato 19 maggio 2018

Blogtour: Il piccolo atelier sulla Senna di Màxim Huerta - Atelier

Blogtour
 
 
Il piccolo atelier sulla Senna di Màxim Huerta
 

Dallo scorso 15 Maggio è disponibile per Sperling & Kupfer il nuovo romanzo di Màxim Huerta, Il piccolo atelier sulla Senna.


 
A volte ci vuole una ventata di follia... Teresa è una giovane donna che vorrebbe colorare la sua vita. Il suo cuore è cucito di grigio da quando, bambina, ha perso la madre ed è passata sotto la tutela inflessibile di una zia gelida e severa. Sarà per questo che frequenta le lezioni private di un anziano pittore che è anche un po' filosofo: è lui a insegnarle che, prima del colore, deve imparare a dominare l'oscurità e, anziché continuare a sfumare gli sbagli, spesso è meglio strappare il foglio e ricominciare da capo. Teresa non ha mai avuto il coraggio di prendere in mano la sua vita. Ma un giorno, passando davanti al negozio di un antiquario a Madrid, avverte un brivido che la spinge a entrare e a soffermarsi davanti a una vecchia insegna parigina: «Aux tissus des Vosges, Alice Humbert, nouveautés». Quella scritta colorata le parla di un tempo lontano, di una città affascinante e di una donna sconosciuta cui sente legato inspiegabilmente il suo destino. E così, in un istante, è presa dal desiderio di conoscere il mistero che si cela dietro quel nome, e lascia Madrid per la città delle luci. A Parigi, Teresa trova il negozio di stoffe abbandonato nei pressi della Senna, e proprio lì scopre vecchie fotografie di inizio Novecento che ritraggono una bellissima ragazza: Alice. Un frammento dopo l'altro, Teresa ricomporrà il quadro di una vita di cui avrebbe voluto essere protagonista: dalle umili origini all'ascesa nel bel mondo, dagli atelier dei pittori maledetti di Montparnasse a quello scintillante di Coco Chanel. S'immergerà nella storia di una donna che cercò la felicità a ogni costo, senza paura di attraversare le mille zone d'ombra dell'esistenza. E, grazie a quella storia, Teresa imparerà a riconoscere la luce che si nasconde anche dentro il bianco e nero, trovando finalmente la spinta per una nuova vita e un nuovo inizio tutto suo.

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Gli Atelier della Parigi degli anni '20

La Parigi degli anni Venti è un intermezzo d'oro, nel cuore del mondo. Dopo l'inferno della Grande Guerra (1914-1918), una forza vitale straordinaria coglie la Francia vittoriosa. Sull'onda dell'euforia generalizzata che si respira negli Stati Uniti d'America nell'immediato primo dopoguerra, caratterizzato da fervore culturale ed economico, i francesi vogliono un mondo di pace, volto alla gioia di vivere. Tra il 1924 e il 1937, questo sogno diventa realtà in una città: Parigi. In quegli anni la capitale francese è in pieno fermento: la sua atmosfera cosmopolita, mondana e liberale, l'esplosione del jazz, i teatri, i caffè e le gallerie d'arte attraggono da ogni angolo d'Europa e d'oltreoceano le più grandi personalità dell'arte, della cultura, della musica e dello spettacolo, in un clima di rinascita che fa della città il laboratorio internazionale della creatività. Il documentario racconta l'intensità culturale unica della capitale incarnata da due quartieri rivali: Montmartre, popolare e febbrilmente anarchico e l'intellettuale e bohémien Montparnasse. Dai personaggi più illustri che hanno fatto brillare quest'epoca, come Joséphine Baker, Kiki de Montparnasse, Robert Desnos, Francis Scott Fitzgerald, Picasso, Coco Chanel; all'eccitazione suscitata dall'organizzazione delle più grandi manifestazioni, i Giochi olimpici del 1925, e l'Esposizione Coloniale Internazionale del 1931; attraverso le immagini d'archivio ricolorate e sonorizzate, riviviamo la Parigi "ombelico del mondo", frenetica, brillante e spesso decadente dei folli anni Venti.



In questo contesto Màxim Huerta ripropone una propria visione del celebre film di Woody Allen, Midnight in Paris, in cui la sua protagonista Teresa cerca di ricostruire la vita di Alice, giovane ragazza che ha vissuto il massimo splendore degli anni 20 Parigini cercando di raggiungere la felicità, alla rincorsa di un mondo fatto di luce ed ombre tra atelier di famosi pittori, stilisti in cui si affacciano al mondo alcune delle personalità che faranno la storia di quegli anni.


Tra le figure che hanno un ruolo di spicco nel romanzo di Huerta ritroviamo Kiki de Montparnasse - Figlia illegittima, ebbe una infanzia poverissima e venne affidata alla nonna fino all'età di 12 anni, quando raggiunse la madre a Parigi. Modella, futura pittrice essa stessa, cantante, iniziò a posare nuda a soli 14 anni, incontrando le prevedibili opposizioni della madre. Un giorno sua madre irruppe nell'atelier dove stava posando nuda e le proibì di tornare a casa, dando così iniziò un periodo di cui si hanno scarse informazioni, caratterizzato da una notevole instabilità abitativa.
In seguito Kiki divenne, grazie alla sua bellezza e al suo carattere anticonformista, amica degli artisti della Parigi degli anni '20, interpretando tra l'altro alcuni film nel ruolo della donna perduta e posando per dozzine di artisti, inclusi Chaïm Soutine, Tsuguharu Foujita, Francis Picabia, Jean Cocteau, Arno Breker, Alexander Calder, Per Krohg, Hermine David, Pablo Gargallo, Mayo e Tono Salazar. Moïse Kisling dipinse un famoso ritratto di Kiki intitolato Nu assis (nudo seduto), mentre il pittore e regista Fernand Léger filmò il suo sorriso enigmatico nel film Ballet mécanique.

Anche Moïse Kisling ha un proprio ruolo nel romanzo - Nato da una famiglia ebraica, studiò alla Scuola delle Belle Arti di Cracovia, dove venne incoraggiato a trasferirsi a Parigi, il centro della creatività artistica dell'epoca. Nel 1910, Kisling giunse a Montmartre per poi trasferirsi, qualche anno più tardi, a Montparnasse. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si arruolò volontario nella Legione straniera francese e nel 1915 rimase seriamente ferito al petto nella battaglia della Somme, motivo per il quale fu premiato con la cittadinanza francese.
Kisling visse e lavorò a Montparnasse dove fece parte attiva della comunità artistica del tempo. Per un breve periodo abitò al Bateau-Lavoir finché nel 1913 prese uno studio a Montparnasse, nello stesso edificio dove vivevano Jules Pascin e in seguito anche Amedeo Modigliani, del quale divenne amico intimo e dal quale fu ritratto nel 1916. Lo stile utilizzato da Kisling nel dipingere paesaggi fu simile a quello di Marc Chagall, ma la sua fama fu dovuta soprattutto ai nudi surreali e ai ritratti.

Passando da pittori come Kisling e Modigliani Huerta s sofferma anche sulla presentazioni di atelier sartoriali, come quello della famosa Coco Chanel.
La moda degli anni ’20 è quella degli anni ruggenti, quella del dopoguerra, della rinascita; è un momento storico in cui si cerca di ricostruire, si mette fine alle ristrettezze, è un periodo in cui anche le donne si impongono, è l’epoca delle flapper girls.
Le ragazze non sono più quelle di un tempo, desiderano studiare, iniziano a fumare e bere cocktail, le forme si assottigliano, non sono più le burrose tutte curve ma diventano sempre più filiformi (il reggiseno prende piede in questo periodo, come metodo per “nascondere” e appiattire il seno), anche i capelli si accorciano, si utilizzano le cloche, cappelli dalla linea arrotondata, mentre, lo stile, diventa quello che si definisce alla garçonne.
Coco Chanel, con l’impiego del jersey, tessuto elastico e lucente, molto femminile, in questo periodo influenza la moda e crea non solo il classico tailleur femminile, ma anche la “petite robe noire”, il tubino nero entrato nel mito, che attraverserà indenne lo scorrere del tempo affermandosi come esempio di eleganza.
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La mia tappa si conclude qui ma vi invito a visitare le precedenti e l'ultima che andrà online domani!
 
 
- A presto Susi
 



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