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Il giardino delle rose di Dot Hutchison
A meno di un anno dalla release di Il giardino delle farfalle di Dot Hutchison arriva in Italia il seguito tanto atteso, Il giardino delle rose, edito Newton Compton.
Ad oggi Il giardino delle farfalle di Dot Hutchison rimane non solo il più bel thriller/horror che abbia mai letto ma in assoluto uno dei romanzi più belli di sempre tanto che rimane fisso nella mia personale classifica dei 10 migliori letti.
Ho adorato Il giardino delle farfalle in modo totale perché è uno di quei romanzi che ti rimane incollato sotto la pelle, e di cui subisci un attaccamento quasi viscerale per il modo crudo ma assolutamente vero in cui viene narrato perché è incredibilmente spaventoso e brutale quindi potete solo immaginare con quanto timore mi sono approcciata a questo seguito perché avevo paura che non sarebbe stato minimamente all'altezza del precedessore ma mi sbagliavo perché l'autrice riesce a rinnovarsi e offrire al lettore un nuovo romanzo che non si rivela essere un vero e proprio seguito ma un companion da leggere anche slegato al primo romanzo della trilogia (ma che consiglio per avere una visione d'insieme quanto più ampia e completa).
Il giardino delle rose presenta ancora una volta uno schema narrativo particolare, molto simile a quello che ci aveva presentato per Il giardino delle farfalle: la protagonista Priya ha un PoV in prima persona alla quale le si alterna uno degli agenti della squadra del FBI che abbiamo già conosciuto, ma mentre prima il PoV in terza persona era di Victor Hanoverian questa volta il testimone passa ad Eddinson. L'unica variante rimane l'introduzione dei pensieri del killer che riescono ad incuriosire e arricchire la storia di elementi che possono aiutare il lettore nell'interpretazione degli indizi fino a quel punto introdotti.
Ma come dicevo la chiave vincente nel romanzo da parte della Hutchison non è stata cercare di ricreare Il giardino delle farfalle ma di rendere Il giardino delle rose (The Roses of May in originale) un libro a se stante con delle proprie caratteristiche. Siamo lontani dal thriller agghiacciante che viene considerato quasi un horror de Il giardino delle farfalle ma siamo in un romanzo dalle tinte che variano dal classico romanzo noir ad un più moderno poliziesco carico sempre dall'alone di mistero e suspense che rendono la lettura emozionante, avvincente ma soprattutto una di quelle che non puoi che leggere tutta d'un fiato.
La scrittura della Hutchison rimane spettacolare: intensa, dettagliata ma mai pesante, guida il lettore nella lettura mano nella mano, lo stuzzica quando necessario e lo spaventa nei momenti salienti, ma il tutto avviene sempre con garbo e con un'intelligenza tale da non sottovalutare mai il lettore ma rendendolo partecipe alla storia, come se fosse un nuovo agente a presenziare alle indagini.
Un particolare che continuo ad amare della Hutchison è il suo modo di creare il personaggio così vero che ti sembra di vederlo davanti i tuoi occhi. Mai troverete altrove una protagonista talmente ben caratterizzata e analizzata dal punto di vista psicologico, un profilo analizzato incrociando in maniera superba dettagli culturali, sociali e altri derivanti dalla esperienze di vita personale. La stessa attenzione viene riservata anche per Eddinson e per la sua attenzione particolare verso il caso in questione ma soprattutto in relazione al suo legame con la testimone, Priya.
Ho adorato tutto di questo romanzo: la narrazione, i personaggi, la scrittura, la nuova storia presentata e gli incastri perfetti con le conseguenze dell'esplosione del Giardino e l'introduzione delle “farfalle” nella loro nuova realtà, senza contare che la presenza di Inara in alcuni punti cruciali della storia rende il romanzo davvero uno chicca per tutti i lettori che sono curiosi di scoprire cosa le sia successo dopo l'epilogo molto aperto de Il giardino delle farfalle.
In conclusione Il giardino delle rose è un romanzo unico nel suo genere che saprà stupire ed incantare il lettore, a patto che non si aspetti una replica de Il giardino delle farfalle, perché in quel caso verrà deluso.
5 Stelle
Sono passati quattro mesi dall’esplosione al Giardino, dove giovani donne chiamate “le farfalle” erano tenute prigioniere. Gli agenti dell’FBI devono ancora fare i conti con le conseguenze del tragico episodio, aiutando le sopravvissute a ricostruirsi una vita dopo il trauma. Con l’inverno che sta per volgere al termine, per le farfalle si prospettano giorni più lunghi e più caldi per riprendersi. Per gli agenti, invece, l’imminente arrivo della primavera viene annunciato da una scoperta raccapricciante, uno schema che si ripete: vengono ritrovate delle giovani donne morte,
sempre all’interno di una chiesa, con uno squarcio all’altezza della gola e il corpo interamente circondato da fiori. La sorella di Priya è stata una delle vittime, all’epoca dei fatti. Adesso Priya e sua madre vivono da fuggiasche, spostandosi di continuo alla ricerca di un nuovo inizio. Ma quando la ragazza finisce nel mirino del maniaco, il lavoro degli agenti per proteggerla diventa una drammatica corsa contro il tempo…
sempre all’interno di una chiesa, con uno squarcio all’altezza della gola e il corpo interamente circondato da fiori. La sorella di Priya è stata una delle vittime, all’epoca dei fatti. Adesso Priya e sua madre vivono da fuggiasche, spostandosi di continuo alla ricerca di un nuovo inizio. Ma quando la ragazza finisce nel mirino del maniaco, il lavoro degli agenti per proteggerla diventa una drammatica corsa contro il tempo…
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La mia recensione
Voto: 5 Stelle
Ad oggi Il giardino delle farfalle di Dot Hutchison rimane non solo il più bel thriller/horror che abbia mai letto ma in assoluto uno dei romanzi più belli di sempre tanto che rimane fisso nella mia personale classifica dei 10 migliori letti.
Ho adorato Il giardino delle farfalle in modo totale perché è uno di quei romanzi che ti rimane incollato sotto la pelle, e di cui subisci un attaccamento quasi viscerale per il modo crudo ma assolutamente vero in cui viene narrato perché è incredibilmente spaventoso e brutale quindi potete solo immaginare con quanto timore mi sono approcciata a questo seguito perché avevo paura che non sarebbe stato minimamente all'altezza del precedessore ma mi sbagliavo perché l'autrice riesce a rinnovarsi e offrire al lettore un nuovo romanzo che non si rivela essere un vero e proprio seguito ma un companion da leggere anche slegato al primo romanzo della trilogia (ma che consiglio per avere una visione d'insieme quanto più ampia e completa).
Il giardino delle rose presenta ancora una volta uno schema narrativo particolare, molto simile a quello che ci aveva presentato per Il giardino delle farfalle: la protagonista Priya ha un PoV in prima persona alla quale le si alterna uno degli agenti della squadra del FBI che abbiamo già conosciuto, ma mentre prima il PoV in terza persona era di Victor Hanoverian questa volta il testimone passa ad Eddinson. L'unica variante rimane l'introduzione dei pensieri del killer che riescono ad incuriosire e arricchire la storia di elementi che possono aiutare il lettore nell'interpretazione degli indizi fino a quel punto introdotti.
Ma come dicevo la chiave vincente nel romanzo da parte della Hutchison non è stata cercare di ricreare Il giardino delle farfalle ma di rendere Il giardino delle rose (The Roses of May in originale) un libro a se stante con delle proprie caratteristiche. Siamo lontani dal thriller agghiacciante che viene considerato quasi un horror de Il giardino delle farfalle ma siamo in un romanzo dalle tinte che variano dal classico romanzo noir ad un più moderno poliziesco carico sempre dall'alone di mistero e suspense che rendono la lettura emozionante, avvincente ma soprattutto una di quelle che non puoi che leggere tutta d'un fiato.
La scrittura della Hutchison rimane spettacolare: intensa, dettagliata ma mai pesante, guida il lettore nella lettura mano nella mano, lo stuzzica quando necessario e lo spaventa nei momenti salienti, ma il tutto avviene sempre con garbo e con un'intelligenza tale da non sottovalutare mai il lettore ma rendendolo partecipe alla storia, come se fosse un nuovo agente a presenziare alle indagini.
Un particolare che continuo ad amare della Hutchison è il suo modo di creare il personaggio così vero che ti sembra di vederlo davanti i tuoi occhi. Mai troverete altrove una protagonista talmente ben caratterizzata e analizzata dal punto di vista psicologico, un profilo analizzato incrociando in maniera superba dettagli culturali, sociali e altri derivanti dalla esperienze di vita personale. La stessa attenzione viene riservata anche per Eddinson e per la sua attenzione particolare verso il caso in questione ma soprattutto in relazione al suo legame con la testimone, Priya.
Ho adorato tutto di questo romanzo: la narrazione, i personaggi, la scrittura, la nuova storia presentata e gli incastri perfetti con le conseguenze dell'esplosione del Giardino e l'introduzione delle “farfalle” nella loro nuova realtà, senza contare che la presenza di Inara in alcuni punti cruciali della storia rende il romanzo davvero uno chicca per tutti i lettori che sono curiosi di scoprire cosa le sia successo dopo l'epilogo molto aperto de Il giardino delle farfalle.
In conclusione Il giardino delle rose è un romanzo unico nel suo genere che saprà stupire ed incantare il lettore, a patto che non si aspetti una replica de Il giardino delle farfalle, perché in quel caso verrà deluso.
5 Stelle
- A presto Susi
Ma è il secondooo ma uffaaaaaaa.... devo leggermi il primo allora -.- e va beeee....
RispondiEliminaBella recensione ^_^