Review Party
Non è tutto oro di Valeria Corciolani
Oggi vi presento un review party speciale perché ogni blog insieme alla recensione di Non è tutto oro di Valeria Corciolani edito Amazon Publishing vi presenterà un bonus speciale alla scoperta del romanzo, i suoi protagonisti e l'autrice!
È una vita tranquilla quella di Nestor “il Greco”, proprietario di un piccolo negozio antiquario a Chiavari. Finché una sera la giovane moglie Elena, troppo bella, troppo esuberante, troppo tutto, non ritorna più a casa. Il mattino dopo un pescatore aggancia con i suoi palamiti il corpo di una donna…
Toccherà all’ispettore Jules Rosset e all’efficiente Alma, suo insospettabile grimaldello di fiducia, riportare a galla la verità. Perché non è tutto oro quello che luccica.
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La mia recensione
Voto: 4,5 Stelle
In Non è tutto oro l'autrice ligure introduce nuovi personaggi e un nuovo caso da risolvere: una giovane donna è stata ritrovata senza vita in mare ma quello che potrebbe passare come un delitto passionale nasconde più segreti ed intrighi del previsto e Jules non potrà fare a meno dell'intuito di Alma per arrivare a smascherare l'arcano.
Sono sincera nel rivelare che non leggo moltissimi gialli perché non è in genere il romanzo che fa per me, ma dal giorno in cui ho ascoltato alcuni autori Amazon, tra cui Valeria Corciolani, parlarci di romanzi e serialità allo scorso Tempo di libri mi ero ripromessa di leggere qualcosa dell'autrice che con ingegno, divertimento e uno spirito unico ha saputo creare un duo di protagonisti alle prese con delitti da smascherare per le strade della piccola Chiavari.
Inutile che vi dica che i protagonisti sono una coppia - in senso lato - ben assortita: Alma è una colf che deve vedersela con 4 figli adolescenti che hanno bisogno di lei più che mai da quando il padre ha deciso di ricostruirsi una vita altrove; Jules è un ispettore dal talento indubbio ma che ha lasciato l'amata montagna valdostana per il mare ligure per avvicinarsi al figlio dopo la separazione dalla moglie.
Sono due adulti molto diversi ma che per molte cose più che simili, entrambi alle prese con il bisogno di sentirsi valorizzati fuori e dentro l'ambiente famigliare e lavorativo, un duo che al di fuori dagli schemi saprà essere per il lettore il giusto mezzo di divertimento, sprezzante ironia e un tuffo in una realtà più che vicina alla nostra quotidianità che renderà le ore di lettura un passatempo alla scoperta di una cittadina che ha molto da offrire, un delitto costellato da segreti da rivelare e un eterogeneo puzzle di personaggi variegati che renderà la lettura unica e indimenticabile.
Ma arriviamo al perché il giallo della Corciolani cattura e diverte anche una lettrice che il genere non lo mastica: non è solo un caso da risolvere, anche perché il delitto si svela nelle primissime pagine, ma è un romanzo che porta il lettore all'interno della storia e diventa un osservatore muto dei personaggi che girano attorno al delitto stesso. È interessante scoprire il vero colpevole, il movente che lo ha mosso e non solo, anche i personaggi che aggiungono anche una sola parola al caso in questione forniscono un quadro completo sulla figura dell'assassinato che in questo modo non è solo un'ombra sulla scena ma un vero personaggio che ha ancora molto da dire.
La scrittura di Valeria Corciolani è diretta e senza deviazioni che sviano dal caso riesce a narrare una storia appassionante, intrigante e che riesce a poco a poco dare le informazioni necessarie al lettore per giungere alle proprie conclusioni non prima però che ci siano arrivati i due protagonisti.
Ma se avete paura che la serialità della natura della serie vi blocchi sappiate che ogni romanzo è autoconclusivo e che benché ogni romanzo ci fornisca un quadro sempre più minuzioso e dettagliato dei protagonisti la mancata lettura di un solo romanzo non rovinerà per nulla la storia.
4,5 Stelle per un romanzo leggero, divertente e con il giusto pizzico di intrigo che ti porta a incuriosirti sempre di più proseguendo con la lettura.
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Ma bando alle ciance, se volete farvi un'idea del romanzo leggete cosa ha da dire la stessa autrice nell'intervista che segue!
- Come ti sei avvicinata alla scrittura?
Leggendo.
Tanto. Tantissimo. Per me scrittura=lettura, da sempre. Fa strano
dirlo eh, ma io vado avanti nello scrivere perché sono curiosa di
leggere ciò che scrivo
- È sempre stata una tua passione o è da considerare un sogno nel cassetto che si è realizzato?
Entrambe
le cose, direi. Come spiegavo prima la passione è nata leggendo. Poi
sì, ho sempre amato scrivere, a scuola il compito in classe di
italiano era l’unica verifica che non mi dava i crampi e mi faceva
fare sonni tranquilli, ma “scrittrice”
mi pare sempre un sostantivo troppo grande e inarrivabile per me, che
nasco lettrice ingorda e sempiternamente grata a tutti gli autori che
mi hanno trascinata nelle loro storie. In realtà ho realizzato che
scrivere poteva diventare una faccenda seria dopo, grazie
all’inaspettato e travolgente riscontro dei lettori, un po’ come
partire con l’idea di assaggiare con l’alluce l’acqua del
bagnasciuga e trovarsi felicemente catapultati nella traversata a
nuoto della Manica.
- Donna in carriera, madre e moglie come riesci a conciliare questi aspetti con la scrittura?
Naaaa,
donna in carriera proprio no, giuro! Mamma, moglie, e donna che
lavora sì… e tutto si concilia con lo scrivere perché tutto
diventa spunto: ciò che si racconta si impasta proprio con la vita
di sempre. Certo, quando la scadenza stringe il menù deraglia
drammaticamente verso quella desinenza in “ini” (sofficcini,
bastoncini, bocconcini) che fa tanto madre\moglie degenere, però…
- È difficile trovare del tempo da dedicare alle tue storie?
È
difficile staccarsene!, quando sei infilata con tutti i piedi nella
storia, quando non vorresti perdere il filo e invece devi sturarti di
lì per seguire gli orari del lavoro, del pranzo e delle cene (ma
perché bisogna nutrirsi tre maledette volte al giorno eh, mi
chiedo…), ecco in quei momenti è DAVVERO difficile.
- Questo è il secondo appuntamento con le avventure di Jules e Alma. È difficile creare una serialità che però non pregiudica la lettura di un volume rispetto l'altro?
Mah,
tutto sommato direi che è quasi rassicurante: ritrovi i tuoi
personaggi, li conosci già, sai quali sono le loro debolezze e il
loro punti di vista e soprattutto sai cosa hanno passato e come i
fatti accaduti possono averli trasformati. Io non amo il seriale
“cristallizzato” dove tutto si ripete all’infinito senza
modificarsi. I miei personaggi si muovono nella realtà che cambia,
loro crescono e nei romanzi precedenti succedono cose che li toccano e
inevitabilmente li trasformano, così ogni storia diventa una nuova
“storia”.
Proprio
come succede nella vita.
- Jules e Alma sono due personaggi molto diversi tra loro sia per cultura che per la propria storia personale. Come sei arrivata a loro e determinare la loro unica caratterizzazione?
È
vero, Jules e Alma sono molto diversi, eppure tra loro si crea subito
un legame schietto e affettuoso, destinato a durare. Tutti e due
hanno sofferto, ma non si sono fatti ingoiare dai marosi della vita
per tenere a galla coloro che amano, e in questo sono molto simili.
Insomma,
diciamo che sono partita da quello che “non volevo”: non volevo
che fossero incredibili, non volevo che fossero supereroi, non volevo
che fossero fichissimi, non volevo che fossero fascinosamente
“tormentati”… così è venuta fuori una robusta colf
quarantenne, a suo modo bella sì, ma senza esserne più consapevole,
anzi, con il desiderio di diventare il più invisibile possibile, e
un ispettore ossuto e spigoloso, che il più delle volte non
raggiunge neppure il minimo sindacale del savoir faire.
Perché
una colf? Be’ chi meglio di una donna delle pulizie sa infilarsi
nelle pieghe più intime delle persone?
- Non è tutto oro è un romanzo corale che come un puzzle, capitolo dopo capitolo, costruisce le vicende del giallo che ha come fulcro. Quanta pianificazione c'è dietro un romanzo come questo?
Un
po’ di pianificazione c’è, certo, e riguarda soprattutto la
parte relativa al “giallo”, dove tutto deve essere plausibile,
coerente e mai lasciato al caso. Non amo i gialli che prendono in
giro il lettore, quindi desidero che chi legge cammini affianco a me
mentre insieme dipaniamo la storia. Le mie in fondo sono delle
commedie, il giallo è solo un pretesto per raccontare vite e i
piccoli universi della città di provincia. Quindi non è poi così
importante scoprire il colpevole, anzi, spesso faccio in modo che si
capisca quasi da subito, lo scopo vero è raccontare il perché è
successo e tutto ciò che inevitabilmente gli gravita intorno: voci,
pettegolezzi, chiacchiere, ipotesi… l’ironia e il divertimento
sono tutti lì, “nelle vite” e “nella gente”, e aspettano
solo di essere raccontati. Ed è proprio lì che ogni pianificazione
va a farsi benedire, perché i personaggi prendono il sopravvento e
tu non puoi fare altro che seguirli.
- Parlando sempre di romanzo corale come riesci a gestire l'intreccio delle varie storie dei personaggi?
Da
lettrice la trama fine a se stessa mi annoia molto. Io sono una che
ama rileggere i romanzi che ama, e li amo proprio perché non si
esauriscono con la trama: so già come vanno a finire, ma non mi
interessa, ciò che conta sono i dialoghi, le descrizioni, il
divertimento e l’emozione che provo leggendo.
Il
romanzo corale mi permette di raccontare tante storie parallele che
poi convergono nella trama principale e questo mi diverte tantissimo.
Per questo a volte capita che la faccenda si dirami dove non avevo
previsto neppure io!
- Ci puoi anticipare se hai già in progetto una nuova avventura per i nostri due protagonisti?
Sì,
ci sarà una nuova avventura che vedrà la luce verso novembre e si
snoderà in un’atmosfera tutta natalizia. È che sia Alma che Jules
nei confronti del Natale hanno un approccio, come dire… abbastanza
“Grinch” ;)
Grazie a tutti per essere passati a leggere la recensione e l'intervista, passate anche da Esmeralda viaggi e libri, Le recensioni della libraia, Il colore dei libri, Leggendo Romance e Il salotto del gatto libraio per scoprire altre curiosità su Non è tutto oro!
- A presto Susi
Grazie, davvero. Una recensione che mi incuteva sincero timore... e son felice, tanto.
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