mercoledì 19 agosto 2015

Recensione: Il mio splendido migliore amico di A.G. Howard

Nuova recensione!


Titolo: Il mio splendido migliore amico
Autore: A.G. Howard
Serie: Splintered #1
Editore: Newton Compton
Trama: Alyssa Gardner ha il dono di poter sentire i sussurri dei fiori e dei bruchi. Peccato che per lo stesso dono sua madre è finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere, Alyssa deve superare una serie di prove, tra cui asciugare il lago di lacrime di Alice, rimanere sveglia all’ora del tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?

La mia recensione

Voto: 4 Stelle

Finalmente ho recuperato la lettura di uno dei libri più apprezzati degli ultimi anni in ambito YA Urban Fantasy: Splintered, Il mio splendido migliore amico in Italia per Newton Compton, di A. G. Howard.

Il libro è il retelling moderno di uno dei libri più famosi della letteratura Alice in Wonderland di Lewis Carroll che proprio quest'anno raggiunge i 150 anni dalla pubblicazione.

Avevo altissime aspettative per questo libro perché dalla prima volta che l'ho adocchiato non ho fatto altro che leggere recensioni super positive ma purtroppo con me la scintilla dell'innamoramento non è scattata e ho letto il libro più per non lasciarlo ininterrotto che per vera passione ed è una delle sensazioni più brutte che mi possano capitare perché sono molto selettiva nelle letture libere perché ho poco tempo per leggere qualcosa che scelgo per me e mi dispiace aver dedicato del tempo ad un libro che non mi è piaciuto e che non mi ha convinto.

Perché non mi è piaciuto? Purtroppo semplicemente perché io non adoro la storia di Alice e degli abitanti del paese delle Meraviglie, e mentre di solito i retelling mi convincono perché appunto ripropongono la storia da altre prospettive, come la storia di Alice in Zombieland di Gena Showalter, qui la storia rispecchia in pieno il gusto di Carroll: ritorna il gusto macabro e gotico della storia, uno stile che non mi piace leggere che collegato ad altri fattori della storia di cui vi parlerò poi non mi hanno fatto apprezzare il libro.

Alyssa è la nostra protagonista, nipote di quella famosa Alice che seguì il Bianconiglio nella sua tana entrando così nel Paese delle Meraviglie, ma questa eredità non arriva senza un prezzo da pagare, tutte le discendenti riescono a sentire le voci degli insetti e dei fiori e sono destinare alla pazzia, inseguite da visioni della favola di Carroll.
Alyssa è una ragazza gotica, che ha fatto il possibile per tirarsi fuori dal buco nero di questa pazzia, rifugiandosi nell'arte, nella musica ad alo volume e nelle piste di skateboard e nell'amicizia con il suo vicino di casa Jeb, il ragazzo di cui ha una cotta da sempre.

Jeb, uno dei personaggi principali della storia, migliori amico della protagonista e forse qualcosa di più, un ragazzo coraggioso mosso dall'amore disinteressato per Alyssa a seguirla in un viaggio straordinario per liberare la sua famiglia da quella terribile maledizione che porta le discendenti di Alice alla pazzia.
Personaggio che potrebbe ispirare le lettrici a vederlo come un perfetto Book Boyfriend ma personalmente l'ho visto nella chiave del solito personaggio stereotipato “amico della protagonista sempre innamorata di lei ma che per non trascinarla nei problemi della sua vita cerca di trovare la propria via stando nel frattempo con altre ragazze e allontanando la protagonista” stereotipo che sinceramente mi ha stufato negli YA, inoltre più di una volta il suo atteggiamento mi ha procurato un estremo fastidio perché traspariva egoismo, sarà anche stato in fin di bene per proteggere Alyssa ma poteva essere risolto allo stesso modo senza far passare lui per un ragazzo menefreghista.

Poi abbiamo Morpheus la vera anima del libro, il mistero che Alyssa insegue fin dalle primissime pagine, un ragazzo misterioso, pieno di segreti che non è pronto a rivelare se non a tempo debito, un ragazzo con una propria agenda, con i propri propositi che non si fa scrupoli di usare le persone che gli sono vicino per realizzarli.

Diversamente da Jeb lui è così come lo vedi, non finge di essere qualcuno che non è, nasconderà la verità ma questo non toglie che non si sia comportato male o abbia detto bugie ma è stato vero a se stesso dal primo momento facendomelo preferire di gran lunga a Jeb preferendo i momenti tra lui e la protagonista rispetto a quelli tra Alyssa e Jeb.

Se avete ben letto tra le righe siamo di fronte all'ennesimo triangolo amoroso e questa è una delle trope che non ne posso più di leggere negli YA a patto che questo sia realizzato come si deve, la protagonista è indecisa, se no non si chiamerebbe triangolo, ma mi è sembrato una forzatura esagerata leggere alcune scene dove lei cambiava idea/sensazioni rispetto ai ragazzi, sarà stato per il carattere dei personaggi e de mistero/magia della storia ma queste cose sarebbero da organizzare con più attenzione, soprattutto se poi il finale è estremamente prevedibile.

Nonostante questo il romance c'è ed è anche coinvolgente certe volte portandoti anche a sorvolare per me quelli che sono gli scivoloni legati al triangolo.

La parte del retelling è assolutamente la parte migliore della storia, trama originalissima, una storia che non è assolutamente quella che appare sempre rimanendo fedele al carattere della storia di Carroll rendendo questo uno dei retelling più fedeli e allo stesso tempo più originali mai realizzati, non amerò la storia ma è oggettivamente impossibile non rimanere stupefatti dallo studio approfondito e innovativo della storia e dei personaggi della storia originale per ridare al lettore qualcosa in cui riconoscersi ma anche qualcosa di nuovo a cui affezionarsi.

Una scrittura, uno stile che ben si sposano con la storia raccontata: elegante, evocativo, gotico capace di caricarsi di sensazioni uniche e immagine espressive che portano l'immaginazione a ricreare il libro magicamente davanti gli occhi del lettore, una capacità difficile da scovare in altri YA.
 
Libro che stranamente, perché non me lo sarei aspettato essendo il primo di una serie, senza finale cliffhanger portandoci a chiedere cosa succederà nei prossimi libri?

4 Stelle per un libro che mi ha lasciato più di una volta annoiata per gli stereotipi tipici degli YA, per una storia che non si sposa col mio gusto personale ma che riesce a superare la media grazie a una trama solida e lo stile dell'autrice unico e imperdibile.
 

- A presto Susi

6 commenti:

  1. Se da un lato non sono una grande fan di Alice nel Paese delle Meraviglie dall'altro adoro i retelling!
    Sono molto combattuta riguardo questo libro, forse gli darò una possibilità visto tutte le ottime recensioni che sto leggendo a riguardo! :3

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  2. io lo ho pronto da leggere sul kindle ^-^ tutti ne parlano più o meno bene, e adoro Alice nel paese delle Meraviglie, quindi è d'obbligo! *_*

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  3. Non ho ancora capito se potrebbe piacermi oppure no, però mi ispira!

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  4. Lo voglio leggere e la tua recensione positiva mi rende più convinta *-*

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  5. Ciao Susi! Lo sto leggendo al momento e mi mancano un paio di capitoli per finirlo, ma momentaneamente sono d'accordissimo con te. La storia è molto originale, ma spesso annoia (ci sto mettendo un'eternità a finirlo perché durante la lettura non faccio altro che distrarmi!) e il triangolo spesso mi irrita. Non tanto per Morpheus, perché credo che sia il personaggio più interessante e perché mi piace davvero tanto, ma per Jeb, appunto perché è lo stereotipo del ragazzo che si accorge di essere innamorato solo quando si sente minacciato da altri ragazzi. Questa cosa mi sta davvero irritando da morire!

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