martedì 20 giugno 2017

Blogtour: Questo canto selvaggio di Victoria Schwab - Conosciamo l'autrice + Prologo

Blogtour
 
 
Conosciamo l'autrice + Prologo
 
Oggi vi presento la prima tappa di un blogtour di Questo canto selvaggio di Victoria Schwab, un libro che ho amato profondamente e che credo fermamente possa rivoluzionare quello che è il genere YA Fantasy grazie ad uno stile giovanile ma che non manca di essere profondo, crudo e vero, caratteristiche che sempre più spesso si dimentica che anche i giovani lettori apprezzano!

 
 
 
Per anni Verity City è stata teatro di crimini e attentati, finché ogni episodio di violenza ha cominciato a generare mostri, creature d'ombra appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e sangue umani, e i Sunai, più potenti, che come implacabili angeli vendicatori con il loro canto seducente catturano e divorano l'anima di chi si sia macchiato di gravi crimini. Ora la città è attraversata da un muro che separa due mondi inconciliabili e difende una fragile tregua: al Nord lo spietato Callum Harker offre ai ricchi protezione in cambio di denaro, mentre al Sud Henry Flynn, che ha perso la famiglia nella guerra civile, si è messo a capo di un corpo di volontari pronti a dare la vita pur di difendere i concittadini e ha accolto come figli tre Sunai. In caso di guerra la leva più efficace per trattare con Harker sarebbe la figlia. Così August, il più giovane Sunai, si iscrive in incognito alla stessa accademia di Kate per tenerla sotto controllo. Ma lei, irrequieta, implacabile e decisa a tutto pur di dimostrare al padre di essere sua degna erede, non è un'ingenua..
 
 
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Victoria è figlia di madre Inglese e padre californiano. Ama raccontare storie, ama le favole, il folklore, e tutte le storie che la portano a chiedersi se il mondo sia davvero così come lo vediamo.
 
 

Siccome credo fermamente che i libri abbiano il potere di salvarci e che le parole di un'autrice possano aiutare molte persone voglio condividere con voi questo outing fatto dalla stessa Schwab pochi giorni fa in cui si descrive, mettendosi a nudo e condividendo il suo mondo con i suoi fans e poter dare loro conforto e spiegare che se non si sentono come gli altri è normale.

"Chi sono? - Sono la figlia vigile che credeva potesse mantenere i genitori al sicuro solo con la forza del pensiero. - Sono qualcuno che si sente intrappolata nel proprio corpo più spesso di quanto ne hanno il controllo. - Combatto costantemente con disturbi d'ansia, dolore costante, disturbi maniaco depressivi, disprezzo e negazione. - Sento di non appartenere nonostante tutto quello che faccio. Vorrei non preoccuparmene così tanto. - Sono Bisex. - Sono Superficiale. - Sono ambiziosa senza limiti. - Victor Vale (Protagonista di Vicious, n.d.t.) è il personaggio più autobiografico che abbia mai scritto. - Amo gli animali più del 90% delle persone."




I suoi romanzi:
 
 

New Beginnings - Second Chances - Last Wishes serie Everyday Angel. Debutto Middle Grade della Schwab nella storia di una angelo custode e le sue avventure!


The Archived - The Unbound - Archived Duology - YA Fantasy dove i morti vengono conservati come libri sulle mensole, ognuno di loro con la propria storia da narrare!


The Near Witch, romanzo di debutto dell'autrice che mescola folklore, fiaba e storia d'amore!
 
 
V.E. Schwab è lo pseudonimo usato dall'autrice per i libri che le hanno portato più successo, quelli dedicati ad un pubblico più maturo, vediamo quali:
 
Un mondo dove gli uomini si comportano mostruosamente e dove i mostri sanno fingersi umani! Un primo libro di una serie che non si sa se mai vedrà il proseguo.
 

 
Shade of Magic, serie Fantasy che parla di mondi paralleli e magia che ha fatto raggiungere l'autrice alle vette dei bestseller del New York Times! Questa serie sarà pubblicata prossimamente in Italia da Newton Compton!
 
 
 
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Termino la mia tappa mostrandovi il Preludio di Questo canto selvaggio!
 
La notte in cui decise di appiccare il fuoco alla cappella della scuola, Kate Harker non era né arrabbiata né ubriaca. Era disperata.
Dar fuoco alla cappella era davvero la sua ultima risorsa; aveva già rotto il naso a una ragazza, fumato nei dormitori, copiato al primo esame e molestato verbalmente tre suore. Qualunque cosa facesse, tuttavia, la St. Agnes Academy continuava a perdonarla. Era questo il problema, con le scuole cattoliche. Per loro lei aveva bisogno di essere salvata.
Kate, però, non sapeva che farsene della salvezza; tutto ciò che le serviva era una via d’uscita.
Era quasi mezzanotte quando si calò dalla finestra del dormitorio e atterrò sul prato. La gente la chiamava l’ora delle streghe, quel tempo oscuro in cui gli spiriti inquieti anelavano alla libertà. Gli spiriti inquieti, e le adolescenti intrappolate in un collegio troppo lontano da casa.
Imboccò l’immacolato vialetto di pietra che portava alla Cappella della Croce, con a tracolla una borsa piena di bottiglie che tintinnavano come speroni al ritmo dei suoi passi. Aveva preso di tutto, compreso un vino d’annata dalla riserva personale di sorella Merilee, che era riuscita a farsi amica.
Cominciarono a suonare le campane, basse e lente, ma i rintocchi provenivano dalla Cappella dei Santi, una chiesa più grande dalla parte opposta del campus. Quella non la lasciavano mai incustodita: madre Alice, la reverenda-preside-superiora della scuola, dormiva lì accanto, e anche se avesse voluto incendiare proprio quell’edificio, Kate non era così stupida da aggiungere l’omicidio all’incendio doloso. Non quando il prezzo da pagare era così alto.
La cappella più piccola veniva chiusa ogni sera, ma quel giorno, mentre si sorbiva il solito sermone di sorella Merilee sulla grazia di Dio, Kate si era messa in tasca una copia della chiave. Entrò e poggiò la borsa sul pavimento, poco oltre la soglia. Non era mai stata nella cappella col buio, e alla luce della luna anche le vetrate blu parevano nere. Una decina di panche la separavano dall’altare, e per un attimo quasi le dispiacque dare fuoco a quel posticino così pittoresco. Non era l’unica cappella della scuola, però, e nemmeno la più bella, e poi alle suore della St. Agnes piaceva proprio tanto predicare sull’importanza del sacrificio.
Nel suo primo anno di esilio, Kate si era bruciata (in senso metaforico, stavolta) due collegi, e un altro nel secondo anno, sperando che potesse bastare. Suo padre però era testardo (da qualcuno doveva pure aver preso, lei) e aveva continuato a cercare nuove opzioni. La quarta scuola, una specie di riformatorio per ragazzi difficili, aveva resistito quasi un anno prima di espellerla. La quinta, un’accademia per soli uomini disposta a chiudere un occhio in cambio di una robusta donazione, era durata appena qualche mese, ma suo padre doveva avere già in memoria il numero di quell’infernale convento che chiamavano scuola preparatoria, e con un posto già prenotato, perché Kate ci si era trasferita senza nemmeno ripassare da V-City.
Sei scuole in cinque anni.
La St. Agnes però era quella giusta. Doveva esserlo.
Kate si rannicchiò sul pavimento di legno, aprì la borsa e si mise al lavoro.
Dopo il suono delle campane la serata era troppo tranquilla, e la cappella così silenziosa che metteva i brividi, allora intonò un inno sacro mentre tirava fuori le bottiglie: due di Jack Daniel’s e una da tre quarti di vodka, quasi piena, recuperate da una scatola di liquori sequestrati, insieme a tre bottiglie di rosso della casa, un whisky invecchiato qualche decennio, preso dall’armadietto di madre Alice, e il vino d’annata di sorella Merilee. Le allineò sull’ultima panca prima di avvicinarsi alle candele votive. Accanto alle tre file di vaschette di vetro c’era un piattino con dei fiammiferi, i lunghi bastoncini di legno vecchio stile.
Mentre ancora canticchiava, Kate tornò alla panca che aveva trasformato in mobile bar, svitò e stappò e benedì le panche, fila dopo fila, cercando di farsi bastare l’alcol che aveva a disposizione. Conservò il whisky di madre Alice per il leggio di legno davanti all’altare. Sopra c’era una Bibbia e, cedendo per un attimo alla superstizione, Kate decise di risparmiarla, gettandola sul prato attraverso il portone spalancato. Quando tornò dentro l’odore umido e dolciastro del liquore le assalì le narici. Tossì e sputò per levarsi di bocca quel sapore.
In fondo alla cappella, sopra l’altare era sospeso un enorme crocifisso, e anche al buio sentì lo sguardo della statua che la fissava mentre prendeva il fiammifero.
Perdonami, Padre, perché ho peccato, pensò, sfregandolo contro lo stipite della porta.
«Niente di personale» aggiunse a voce alta mentre il fiammifero si accendeva, con un bagliore improvviso. Per un lungo momento Kate lo guardò bruciare, fissando il fuoco che strisciava verso la punta delle dita. Poi, prima che potesse scottarsi, lo lanciò sul sedile della panca più vicina. Questa prese fuoco all’istan­te, e le fiamme divamparono con un sibilo, prima consumando l’alcol e poi intaccarono il legno. Pochi attimi dopo tutte le panche bruciavano, poi toccò al pavimento e per ultimo all’altare. Le fiamme si alzarono, prima piccole come unghie, poi come dotate di vita propria, e Kate rimase immobile, ipnotizzata, a osservarle danzare e arrampicarsi e consumare tutto, un centimetro dopo l’altro, finché il calore e il fumo la costrinsero a uscire all’aria fresca della notte.
Corri, le diceva una voce nella testa – dolce, insistente, istintuale – mentre la cappella bruciava.
Resistette all’impulso e, invece, si lasciò cadere su una panchina a distanza di sicurezza dall’incendio, strofinando le suole avanti e indietro nell’erba della tarda estate.
Se stringeva le palpebre vedeva, all’orizzonte, le luci della città satellite più vicina: Des Moines. Un nome di una volta, una reliquia di prima della ricostruzione. Ce n’erano una mezza dozzina sparpagliate alla periferia di Verity, ma nessuna andava oltre il milione di abitanti, tutti chiusi in casa, anzi barricati, e nessuna reggeva il confronto con la capitale. Che era esattamente quello che volevano. Non ci tenevano affatto ad attirare l’attenzione dei mostri. O di Callum Harker.
Prese l’accendino – un bell’oggetto d’argento che madre ­Alice le aveva sequestrato nella prima settimana – e se lo rigirò tra le dita per far smettere di tremare le mani. Quando vide che non ci riusciva tirò fuori una sigaretta dal taschino della camicia, anche questa trovata nella scatola dei beni confiscati, e l’accese, guardando la fiammella azzurra danzare davanti all’enorme vampata arancione.
Aspirò una boccata di fumo e chiuse gli occhi.
Dove sei, Kate?, domandò a se stessa.
Era un gioco che faceva, ogni tanto, da quando aveva imparato la teoria degli infiniti paralleli, stando alla quale una persona non attraversa la vita in linea retta, ma come sui rami di un albero, biforcandosi a ogni decisione, la sua identità che ogni volta prende una direzione diversa. Le piaceva l’idea che ci fossero cento Kate diverse, che vivevano cento vite diverse.
Forse, in una di quelle vite, non c’erano mostri.
Forse la sua famiglia era ancora unita.
Forse lei e la madre non erano mai fuggite da casa.
Forse non erano mai tornate indietro.
Forse, forse, forse... E se c’erano cento vite, cento Kate, allora lei era solo una fra tante, ed era esattamente ciò che doveva essere. E alla fine per lei era più facile fare ciò che doveva se riusciva a convincersi che, altrove, un’altra versione di sé faceva una scelta differente. Viveva una vita migliore o, almeno, più semplice. Magari le stava addirittura salvando. Permetteva a un’altra Kate di restare al sicuro, e sana di mente.
Dove sei?, ripeté.
Sdraiata su un prato. A guardare le stelle.
La notte è tiepida. L’aria pulita.
L’erba sotto la schiena è fresca.
Nel buio non ci sono mostri.
Che bello, pensò Kate mentre, davanti a lei, la cappella crollava in una nuvola di scintille.
In lontananza ulularono le sirene e lei drizzò la schiena sulla panchina.
Ci siamo.
Di lì a pochi attimi le ragazze si riversarono fuori dai dormitori, e comparve anche madre Alice, in vestaglia, il volto pallido tinteggiato di rosso dal bagliore della cappella ancora in fiamme. Kate ebbe il piacere di udire l’anziana, prestigiosa suora esplodere in una serie di esclamazioni piuttosto colorite prima che arrivasse il camion dei pompieri e le sirene coprissero tutto.
Perfino le scuole cattoliche avevano i loro limiti.
 

Scoprite le altre tappe di questo blogtour seguendo il calendario di seguito!
 
Prima di salutarci vi invito a partecipare al giveaway che permetterà ad uno di voi di portare a casa una copia del libro!
Basta seguire le indicazioni del form!

 

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- A presto Susi
 
 
 
 


17 commenti:

  1. Wow ha scritto molti libri interessanti, le copertine originali mi piacciono molto, sono curioso della serie Shade of Magic che arriverà anche in Italia.
    Anche L'incipit mi piace tantissimissimo *_* Grazie per l'opportunità seguo il Bt Con piacere

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  2. Tanti bei libri! Avevo sentito già che la Newton avrebbe portato in Italia un'altra serie! Questo incipit, comunque, è bellissimo! *-*

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  3. Non vedo l'ora di leggere questo libro. Grazie per i contenuti del blogtour.

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  4. Dei suoi libri, Vicious - insieme a This Savage Song - è quello che mi ispira di più, ne ho sentito davvero meraviglie.
    E di This Savage Song credo che ad affascinarmi di più siano proprio i "mostri".

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  5. ah però è assai prolifica questa scrittrice! QUESTO libro mi incuriosisce tantissimo spero di leggerlo presto! ;)
    Luigi Dinardo
    luigi8421@yahoo.it

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  6. Non vedo l'ora di poter leggere questo libro, ne ho sentito parlare molto bene!

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  7. sinceramente prima di questo blogtour non conoscevo l'autrice... non ho mai letto nulla di suo è quel genere di romanzo che in genere non guardo... però forse è proprio quella boccata d'aria che mi ci vuole... devo ammettere che come spesso succede le cover originali superano quelle italiane... sono molto belle.. grazie per questa tappa... <3

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  8. Bellissima tappa ❤
    Non conoscevo questa autrice, ma devo dire che leggendo il suo post su Instagram la trovo una ragazza molto dolce e profonda ❤
    Ho letto alcune trame dei suoi libri precedenti, devo dire che sono molto interessanti, la sua bravura è indiscutibile ❤
    L'incipit ti lascia tanta curiosità addosso, Kate è davvero una ragazza fuori dal comune, bruciare una chiesa O___O
    Da leggere assolutamente, ho voglia di scoprire la penna di quest'autrice, ed i suoi tanti personaggi ❤

    Partecipo al BlogTour e al Giveaway ❤
    Di seguito vi elenco tutte le regole che ho rispettato nel form :)
    Seguo tutti i blog partecipanti al BlogTour con il nome. Elysa Pellino
    La mia email: mora_1993_@hotmail.it
    Ho il mi piace alla pagina Facebook della casa editrice " Giunti Y " con il nome: Elysa Pellino
    Ho condiviso questa tappa su Facebook in modalità ( PUBBLICA ) taggando la pagina del blog " Bookish Advisor "
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    - Ho completato il form in tutti i suoi campi :)
    ( Commenterò e Condividerò tutte le tappe )
    Grazie per la partecipazione!!
    Buona Fortuna a Tutti ❤

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  9. Sono troppo curiosa di leggere questo libro! Ho sentito parlare moltissimo e bene di questa serie e dell'autrice!

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  10. Di questo titolo si sente parlare spessissimo e sono contenta che abbiate deciso di farne un Blogtour + Giveaway. Non sono famosa per la mia fortuna - per ulteriori info, chiedete pure a chi organizza le lotterie comunali nella mia città - ma partecipo con molto piacere e incrocio le dita (come se servisse a qualcosa xD)

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  11. Ho sentito tanto parlare di questa autrice. Non vedo l'ora di leggere qualcosa di suo <3

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  12. questo si che un libro fantasy che starebbe benissimo nella mia libreria fantasy
    confermo partecipazione grazie
    dilorenzomarianna07@gmail.com

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  13. La cover mi aveva stregato a primo impatto e la trama è qualcosa di bellissimo e diverso dal solito!
    Partecipo molto volentieri!
    Condivisione tappa https://mobile.twitter.com/nicoletta_46/status/877568769241083913
    Grazie!

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  14. Ho "Vicious" da un po' di tempo, ma ancora non mi decido a leggerlo.
    Questo, mi intriga decisamente di più, quindi, partecipo al giveaway!
    clarissa.neri@virgilio.it

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  15. Sapevo che aveva scritto la serie Shade of Magic, di cui ho sentito parlare benissimo, ma non che avesse scritto anche così tanti altri libri!
    Ho adorato la presentazione schietta che da l'autrice di sé, e ho amato questo estratto perché fa capire quanto la protagonista del romanzo sia una vera badass! e ha anche fegato per bruciare persino una cappella! LOL Mi piace, decisamente ho già un dbeole per Kate! :D

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  16. Conoscevo la scrittrice sentendone molto parlare ed ho sempre sperato che traducessero in italiano tutti i suoi libri. Felice di sapere che almeno una saga sarà sicurente tra le nostre mani.

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  17. Ne sento parlare ormai ovunque e capisco il perché.. mi pare che questa autrice sia proprio un must read! Devo recuperarla al più presto..

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