venerdì 20 novembre 2015

Recensione: È stato solo un gioco di Kylie Scott

Nuova recensione!
 
Titolo: È stato solo un gioco  
Autore: Kylie Scott
Serie: Stage Dive #2
Editore: Newton Compton
Trama: Mal Ericson, batterista di un famoso gruppo rock emergente, ha bisogno di ripulire la sua immagine in fretta e farsi vedere con una brava ragazza potrebbe servire allo scopo. Sia chiaro: Mal non ha alcuna intenzione di rendere questo cambiamento permanente. Che cosa succede, però, se la ragazza che incontra è proprio quella giusta? Anne Rollins non avrebbe mai pensato di incontrare il dio del rock i cui poster ricoprivano le pareti della sua camera da letto quando era una ragazzina. Almeno non in circostanze del genere. E poi Anne ha bisogno di soldi. Molti soldi. Ma giocare a far finta di essere la fidanzata di un batterista dalla vita sregolata, che passa da una festa all’altra, potrebbe non portarle nulla di buono.
 
La mia recensione

Voto: 3,5 Stelle

Dopo aver letto il Lick, Tutto in una sola notte, non potevo non catapultarmi come un missile su questa lettura che ha come protagonista maschile Mal, uno dei personaggi meglio riusciti che ho letto negli ultimi tempi in letture New Adult e non.
Qui la storia viene raccontata da Anne, una ragazza dal passato difficile, che nonostante le proprie preoccupazioni è sempre pronta ad aiutare il prossimo, anche quando la ricompensa non è affatto assicurata.
Di una bellezza particolare, avarege girl next door come dicono gli americani (la semplice ragazza delle porta accanto), che viene catapultata nella vita di Mal, il batteristi della band Stage Dive.
Un accordo, un mutuo scambio di interessi la porta a fingere di essere la sua ragazza. Sicura dei suoi paletti ma ancora di più che un ragazzo come Mal non potrebbe mai interessarsi a lei pensa di aver tutto sotto controllo e di aver barricato sono chiave il suo cuore ma presto si accorgerà, tra la convivenza e l'inaspettato feeling che nasce tra i due, che forse il cuore ha una volontà tutta sua anche quando la mente ha tutt'altre intenzioni.
Mal, il divertente del gruppo, il ragazzo appassionato, passionale e dal sorriso contagioso, bello da far paura, una belle che sembra discendere nientepopodimeno da una discendenza nordica: alto, biondo, capelli fino alle spalle e quella giusta dose di mascolinità che ti fa perdere ogni controllo.

La storia si concentra tutta sulla formazione del legame tra i due protagonisti: dalla finzione apparente al rivelare i veri sentimenti che portano i due a contendersi l'uno l'amore dell'altra. Ma anche in questo capitolo ci sono segreti pronti a bussare alla porta e distruggere il rapporto tra i due.

Rispetto al primo libro di questo mi son proprio innamorata, sarà perché davvero sono pazza di Mal ma l'ho trovato super divertente, giuro che mi sono fatte delle grosse risate, situazioni che non possono farti che spuntare un sorriso sulle labbra, non solo perché l'autrice sa inserire delle ottime scene comiche ma perché i protagonisti instaurano un banter pazzesco che li porta a sdrammatizzare le situazioni più pesanti ma che nel contempo sembrano scene di vita quotidiana di cui non puoi non rimanere affascinata.
 
In  È stato solo un gioco il gioco che organizza lo svolgersi degli elementi è notevolmente meglio organizzato rispetto al primo romanzo della serie, nulla da togliere alla prevedibilità del plot twist, anche questa ormai un cliché, ma vien ben presentata al lettore e gli eventi son gestiti in maniera tale da dare una parvenza reale a tutta la situazione, sarà che ho vissuto sulla mia pelle gli stessi eventi, ma tutto è sembrato reale, autentico e senza quel grado di pietà che spesso viene utilizzato quando si toccano tematiche di tale rilievo come questa.
 
Romanticismo, voto pieno per la Scott, non so ma mi ha regalato la spensieratezza che cerco nei romance: gesti romantici, ma che siano autentici, attenzione reciproca nella coppia protagonista, e la realizzazione della favola di Cenerentola, ovvero, la bella che trova il suo principe compreso di cavallo bianco e castello al seguito.
 
Ma rimanendo obbiettiva non posso non notare piccoli dettagli che mi hanno fatto storcere il naso: la scena si svolge tutta in un arco temporale di una settimana. Mentre di solito mi da fastidio che l'arco sia breve e molto trascinato, avendo l'impressione che il tempo non sembri trascorrere mai, in   È stato solo un gioco il gioco mi è sembrato l'esatto contrario, l'arco temporale è breve ma in effetti sembra che sia trascorso molto più tempo rispetto ad una settimana.
 
Ho adorato ritrovare sullo sfondo i personaggi del primo libro, soprattutto per i notevoli dettagli che il lettore vive di sottofondo, ma anche per la presenza degli altri personaggi che saranno i protagonisti dei prossimi libri, creando quella giusta dose di attesa mista ad aspettativa che ti porta a voler finire il romanzo per poi continuare con le altre storie.
 
Libro avvincente, che si riesce a leggere in un pomeriggio sena mai stancarti!
 
3,5 Stelle
 

- A presto Susi
 


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