venerdì 2 novembre 2018

Recensione: Empire of Storms di Sarah J. Maas

Nuova recensione!

Titolo: Empire of Storms
Autore: Sarah J. Maas
Serie: Throne of Glass #5
Editore: Bloomsbury
Trama: The long path to the throne has only just begun for Aelin Galathynius as war looms on the horizon. Loyalties have been broken and bought, friends have been lost and gained, and those who possess magic find themselves at odds with those who don't. With her heart sworn to the warrior-prince by her side, and her fealty pledged to the people she is determined to save, Aelin will delve into the depths of her power to protect those she loves. But as monsters emerge from the horrors of the past, and dark forces become poised to claim her world, the only chance for salvation will lie in a desperate quest that may mark the end of everything Aelin holds dear. In this breathtaking fifth installment of the New York Times bestselling Throne of Glass series, Aelin will have to choose what—and who—to sacrifice if she's to keep the world of Erilea from breaking apart.

La mia recensione
Voto: 5 Stelle

La disperazione ti colpisce nel momento esatto in cui arrivi alla pagina finale di Empire of Storms e mancano ancora tre mesi all'uscita dell'ultimo volume della serie, fortunatamente per me ho ancora il libro dedicato a Chaol da leggere – Tower of Dawn – che sono sicura avrà molte sorprese in servo e in più ho intenzione di recuperare finalmente le novelle antecedenti Throne of Glass perché dopo aver letto anche questo libro mi sono un po' stancata di non avere il background preciso relativo ad alcuni personaggi che o sono comparsi o di cui si parla a più riprese.

Empire of Storms essenzialmente è il viaggio di Aelin alla conquista di un esercito che possa darle il supporto necessario per vincere la guerra che ormai è alle porte con le forze oscure di Erawan. Un viaggio che la porterà a scoprire verità nascoste, che la porterà a comprendere davvero la profondità del suo potere ma soprattutto che porterà i suoi compagni di viaggio a conoscere davvero chi si cela dietro lo sguardo freddo e calcolatore di Aelin Galathynius, l'animo di una ragazza che seppur così giovane è riuscita a superare ogni difficoltà a testa alta e riuscendo nel frattempo a rimanere sempre fedele ai suoi valori.

Questo rimane un romanzo corale come i precedenti due della serie ma sebbene negli altri libri avevamo i vari protagonisti divisi in varie zone di Erilea in Empire of Storms ognuno di loro si congiungerà formando quella che è la vera corte di Aelin. Ho letteralmente adorato vedere incontrarsi uno per uno i vari gruppi e vedere le loro interazioni, vedere e osservare le reazioni dei vari personaggi ad uno o più avvenimenti e comprendere così meglio la loro personalità oppure il loro cambiamento avvenuto nel corso dei vari romanzi.

Aelin rimane irrevocabilmente una delle mie eroine preferite perché non è prefetta, perché è testarda, silenziosa e si rinchiude nei suoi segreti senza lasciare che nessuno possa aiutarla. È umana nel senso lato del termine: ha conosciuto la vera sofferenza, la solitudine, la schiavitù, ha visto la morte e l'ha concessa più di quanto avesse voluto per cavarsela in un mondo che ha tentato in tutti i modi di schiacciarla, ma dimostra di essere leale a punto tale di concedere al mondo una chance di sopravvivenza anche se questo potrebbe condurla alla morte certa. Ditemi voi a questo punto perché non si dovrebbe ammirare un personaggio come il suo, perché io non ci riesco.

Amo Aedion, amo Elide, Manon è diventata la mia “queen”, Lorcan mi ha fatto una tenerezza infinita in questo volume tanto che arrivata ad un certo punto mi è dispiaciuto tantissimo per come si sono evolute le conseguenze di alcune sue azioni. Rowan, finalmente, posso dire di averlo compreso in maniere più profonda e di aver messo fine anche a dei pensieri che mi ossessionavano dalla lettura di Heir of Fire.
Ho adorato vedere anche un'infinità di personaggi secondari, Gavriel in pole position, Fenrys, Abraxos, Asterin e non dimentichiamo gli antagonisti capaci di far morire d'ansia il lettore.

Impossibile non poter notare l'assenza clamorosa di Chaol, ma capisco benissimo che sebbene questo libro essenzialmente parla di un gruppo di persone che si muove in un'unica direzione Chaol in questo momento è d'altra parte del continente. Sono sicura che le menzioni di questo personaggio nella bozza fossero state maggiori perché è impossibile che Sarah J. Maas abbia considerato la sola ipotesi di non mostrare neanche una sola pagina di cosa stesse facendo questo personaggio amato dai lettori. Sono sicura che poi in fase di stesura si sia concordato di lasciare da parte il personaggio perché sarebbe stato impossibile aggiungere anche le vicende di Chaol in un libro che solo così arriva alle quasi 700 pagine. In più posso dire oggi a posteriori che è stato meglio così perché Chaol così ha avuto modo di avere un intero romanzo tutto per lui e non più la novella che si ipotizzava, anche se questo ha comportato lo slittamento di Kingdom of Ashes di un anno.

Si può dire quello che si vuole di Sarah J. Maas, c'è chi la ama e chi non riesce più digerirla per delle scelte fatte, ma sinceramente è impensabile negare il talento narrativo della sua voce nel campo della letteratura contemporanea. Ha all'attivo ben 12 romanzi, milioni di copie vendute in tutto il mondo ma ancora oggi quando mi ritrovo a leggere i suoi romanzo non posso fare altro che meravigliarmi ogni volto del suo talento, in una serie che comprende tantissimi personaggi, che si estende su un intero mondo costruito dal nulla è possibile vedere come ogni singolo evento sia stato calcolato al punto da rientrare in un puzzle che incastra alla perfezione tutto, ripeto tutto, nulla è lasciato al caso e per me questo ragazzi è il vero talento di chi scrive Epic Fantasy. Non sarà il Fantasy considerato High come può esserlo un Martin, Carey, Hobb e così via ma di certo è la prima volta che dei libri che sono principalmente dedicati per un pubblico giovane – non essenzialmente young – presentano tematiche e costruzioni tale da rivaleggiare con grandi nomi della letteratura.

Ora Sarah J. Maas non è immune ai difetti, e anche i suoi libri da qualunque parte e prospettiva – il gusto è sempre soggettivo – ne presentano, però non venitemi a dire che la qualità delle sue storie viene meno solo perché nei suoi libri c'è del sesso. Io sono una lettrice che ama leggere di tutto, dai Thriller fino ad arrivare ai Romance, ma seppur amo leggere storie romantiche non mi piace quanto il sesso viene descritto troppo esplicitamente ma questo non toglie nulla al valore delle storie della Maas, è vero che negli ultimi libri si è vista un'evoluzione nella scrittura dell'autrice americana che si evidenzia in una netta crescita di scene più romanzate e descrittive ma non venitemi a dire che i suoi personaggi non rispecchiano l'età che hanno. Siamo nel 2018 ed è impossibile che il sesso venga ancora considerato un argomento Taboo, e se vi preoccupate perché questi libri vengono considerati YA voglio solo ricordarvi che i ragazzi di oggi sono molto più svegli di quanto lo eravamo noi alla loro età, e sono certa non si scandalizzeranno alle scene di sesso della Maas, che tutto considerato sono in contesto e ben rappresentative delle emozioni che vivono i personaggi nel romanzo.

Tolto questo sassolino dalla scarpa posso dire che mi sono divertita a leggere questo romanzo: mi sono sentita alle strette e alla rincorsa contro il tempo come è avvenuto per i personaggi, ho vissuto mille avventure, mi sono innamorata, e disillusa, ho pianto, mi sono amareggiata ma non vedo l'ora che sia il 23 Ottobre per dare una conclusione ad una delle mie serie preferite!

5 Stelle, se non sapessi che Chaol avrebbe avuto un suo romanzo probabilmente avrei dato solo 4 Stelle ma visto che il romanzo c'è non posso dispiacermi troppo dell'assenza di questo personaggio.


- A presto Susi
 

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