Autore: Sarah J. Maas
Serie: Throne of Glass #7
Editore: Bloomsbury
Trama: Years in the making, Sarah J. Maas’s #1 New York Times bestselling Throne of Glass series draws to an epic, unforgettable conclusion. Aelin Galathynius’s journey from slave to king’s assassin to the queen of a once-great kingdom reaches its heart-rending finale as war erupts across her world. . .
Aelin has risked everything to save her people―but at a tremendous cost. Locked within an iron coffin by the Queen of the Fae, Aelin must draw upon her fiery will as she endures months of torture. Aware that yielding to Maeve will doom those she loves keeps her from breaking, though her resolve begins to unravel with each passing day…
With Aelin captured, Aedion and Lysandra remain the last line of defense to protect Terrasen from utter destruction. Yet they soon realize that the many allies they’ve gathered to battle Erawan’s hordes might not be enough to save them. Scattered across the continent and racing against time, Chaol, Manon, and Dorian are forced to forge their own paths to meet their fates. Hanging in the balance is any hope of salvation―and a better world.
And across the sea, his companions unwavering beside him, Rowan hunts to find his captured wife and queen―before she is lost to him forever.
As the threads of fate weave together at last, all must fight, if they are to have a chance at a future. Some bonds will grow even deeper, while others will be severed forever in the explosive final chapter of the Throne of Glass series.
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La mia recensione
Voto: 4 Stelle
Kingdom of Ash è il volume conclusivo della serie Throne of Glass di Sarah J. Maas, serie Fantasy che accompagna i lettori dal lontano 2012.
6 anni, 7 libri, 5 novelle, 589 capitoli, 4793 pagine che hanno portato a provare mille emozioni – fiumi di lacrime comprese – e tantissimi personaggi di cui innamorarsi a partire dalla protagonista e poi passare dai tanti personaggi secondari che, proseguendo di libro in libro, hanno avuto la fortuna di conquistarsi dei propri PoV.
Kindom of Ash inizia circa dopo 2 mesi dalla fine di Empire of Storms: i nostri eroi si sono separati ed ognuno di loro ha la propria missione da compiere nella speranza di riuscire tutti a raggiungere Terrasen in tempo per affrontare le orde armate di Erawan.
Questo è tutto quello che vi dirò della trama, qualsiasi piccolo dettaglia sarebbe troppo spoileroso e questo libro, più di qualsiasi altro, deve essere gustato solo leggendolo e non è giusto che la lettura di questo capolavoro, di questo epico conclusivo volume possa rovinarsi.
Amo Aelin perché è una ragazza come tutte. Abbiamo visto di lei il suo lato frivolo che ama farsi bella con tanto di vestiti vistosi e gioielli regali, abbiamo visto il suo lato crudele che non risparmia pietà per coloro che hanno ucciso i suoi amici, abbiamo conosciuto la ragazza pronta ad accettare la sua eredità e quello che questo comporta, abbiamo vista la regina che non è disposta a doppi giochi per radunare le forte in vista della guerra, e impariamo a vedere la donna che nonostante le paure riesce a recuperare la speranza di poter affrontare il nemico e comunque dare il massimo per tutte le persone che contano su di lei.
Posso comprendere che lei non sia la protagonista perfetta, ma lei non deve essere perfetta perché qualsiasi persona ha difetti e pregi e questa serie - tutto quello che ha affrontato dal primo all'ultimo libro - è la testimonianza che nella vita non si debba essere perfetti, forti, o altro per potere dare il proprio contributo o raggiungere la felicità.
Si deve avere la forza di guardare il personaggio nel suo complesso e constatare come la crescita del personaggio, dal primo all'ultimo romanzo, sia una delle migliori mai viste in questo tipo di letteratura: il personaggio cresce con il lettore e non c'è assolutamente nessun miglior insegnamento in letteratura se non quello dove il lettore può avere degli eroi in cui rispecchiarsi nelle diverse fasi della vita.
Parlo di Manon, lei è la regina del mio cuore, il personaggio che mi parla come nessuno mai ha fatto, quel personaggio che mi ha commosso letteralmente ogni volta che è comparso sulla pagina.
Al solo pensiero che quando è comparsa per la prima volta in Heir of Fire che non mi piaceva rabbrividisco perché è ora è uno dei miei preferiti e quando penso a lei, a quanto è cresciuta, soprattutto in questo libro dove accetta l'amore e non solo, mi si riempiono di nuovo gli occhi di lacrime.
Elide, un'altra delle mie eroine personali è la me stessa in un'altra vita e non posso che non amarla! Non voglio escludere neanche Yrene, lei è assolutamente il personaggio che ho amata dalla primissima comparsa e che ho continuato ad apprezzare di pagina in pagina, quel personaggio ricco di speranza, luce, una bellissima metafora pronta a condurre i personaggi sulla retta via.
Ma ci sono anche Nesryn, Lysandra, ma anche altre donne che ricoprono un ruolo fondamentale senza avere un loro PoV: Hasar, Ansel, Borte, Asterin, Vesta, e tutte le Thirteen. Sarah J. Maas ha creato una serie di romanzi dove la donna è il fulcro e non ha bisogno dell'uomo per essere un eroe.
Questo non toglie che non ci siano personaggi maschili di tutto rispetto: Rowan, il principe guerriero che tutte noi vorremmo; Dorian il re che ha conquistato il suo titolo a discapito delle paure che lo invadevano; Chaol che, finalmente, è riuscito a riconquistarsi il posto che gli spettava; Aedion – non privo di macchie – che rimane il mio preferito; Lorcan, il fascino dei cattivi o simil tale mi affascinerà per sempre, ma ci sono Sartaq, Kashin, Gavriel, Fenrys, nel mio cuore c'è un posticino per tutti loro.
La grandezza di questo romanzo non sta nelle sue quasi 1000 pagine ma nel modo incredibile della Maas di raccontare tante storyline, con diversi PoV appunto, e poi portare ognuna di queste storie ad incrociarsi in modo incredibile in un'unica grande storia, una storia epica composta da un'epica battaglia, quella contro Erawan, ma soprattutto contro la paura di tutti i protagonisti di non essere in grado di rispondere alle aspettative riposte in loro.
Un romanzo epico, narrato magistralmente da un'autrice che sa usare i tempi narrativi nel migliore dei modi, creando suspense o tensione, scene capaci di spezzare la tensione e quindi far sorridere il lettore fino a quelle romantiche a cui la Maas ci ha abituato nel corso degli anni ma che diversamente da ACOTAR ci mostrano senza far vedere, quindi la perfezione per chi ama il romanticismo ma nelle giuste dosi.
Tanti temi narrati, ognuno di grande rilevanza e son proprio questi che rendono il romanzo unico e irripetibile. Tanti tempi, a partire dall'esaltazione dei valori fondamentali all'espressione dei sentimenti fino alla rappresentazione del giusto, temi che si mescolano tutti in quella che è l'eterna lotta del bene contro il male.
Stile sopraffino fatto da un linguaggio comune che riesce a far immergere il lettore fin da subito nel romanzo ed accompagnarlo di pagina in pagina con una curiosità tale, con una passione tale che le pagine del romanzo passano in secondo piano e tu non puoi far leggere 1000 in poco più di tre giorni.
Emozioni che corrono sulla pelle ma che colpiscono diritte al cuore, sentimenti ed emozioni di personaggi fantastici ma che ti sembrano più reali del libro che stai reggendo in mano. Una storia a cui sono legata per la vita e che mi ha regalato tantissimo.
Inutile negare che ci sono molte porte aperte, che la possibilità di novelle potrebbe ben esistere, ma questa è una conclusione che fa giustizia ad una storia durata 6 anni e se questa debba essere l'unica fine della serie Throne of Glass sono più che contenta così.
Non è un romanzo perfetto, c'è qualcosina che non mi è piaciuto (ho una lista molto dettagliata se volete sapere cosa in particolare), ma per quanto possa dire nel complesso questo è un romanzo che mi ha dato tutto e per questo non posso che recensirlo positivamente.
4 Stelle
- A presto Susi
Kingdom of Ash è il volume conclusivo della serie Throne of Glass di Sarah J. Maas, serie Fantasy che accompagna i lettori dal lontano 2012.
6 anni, 7 libri, 5 novelle, 589 capitoli, 4793 pagine che hanno portato a provare mille emozioni – fiumi di lacrime comprese – e tantissimi personaggi di cui innamorarsi a partire dalla protagonista e poi passare dai tanti personaggi secondari che, proseguendo di libro in libro, hanno avuto la fortuna di conquistarsi dei propri PoV.
Kindom of Ash inizia circa dopo 2 mesi dalla fine di Empire of Storms: i nostri eroi si sono separati ed ognuno di loro ha la propria missione da compiere nella speranza di riuscire tutti a raggiungere Terrasen in tempo per affrontare le orde armate di Erawan.
Questo è tutto quello che vi dirò della trama, qualsiasi piccolo dettaglia sarebbe troppo spoileroso e questo libro, più di qualsiasi altro, deve essere gustato solo leggendolo e non è giusto che la lettura di questo capolavoro, di questo epico conclusivo volume possa rovinarsi.
Amo Aelin perché è una ragazza come tutte. Abbiamo visto di lei il suo lato frivolo che ama farsi bella con tanto di vestiti vistosi e gioielli regali, abbiamo visto il suo lato crudele che non risparmia pietà per coloro che hanno ucciso i suoi amici, abbiamo conosciuto la ragazza pronta ad accettare la sua eredità e quello che questo comporta, abbiamo vista la regina che non è disposta a doppi giochi per radunare le forte in vista della guerra, e impariamo a vedere la donna che nonostante le paure riesce a recuperare la speranza di poter affrontare il nemico e comunque dare il massimo per tutte le persone che contano su di lei.
Posso comprendere che lei non sia la protagonista perfetta, ma lei non deve essere perfetta perché qualsiasi persona ha difetti e pregi e questa serie - tutto quello che ha affrontato dal primo all'ultimo libro - è la testimonianza che nella vita non si debba essere perfetti, forti, o altro per potere dare il proprio contributo o raggiungere la felicità.
Si deve avere la forza di guardare il personaggio nel suo complesso e constatare come la crescita del personaggio, dal primo all'ultimo romanzo, sia una delle migliori mai viste in questo tipo di letteratura: il personaggio cresce con il lettore e non c'è assolutamente nessun miglior insegnamento in letteratura se non quello dove il lettore può avere degli eroi in cui rispecchiarsi nelle diverse fasi della vita.
Parlo di Manon, lei è la regina del mio cuore, il personaggio che mi parla come nessuno mai ha fatto, quel personaggio che mi ha commosso letteralmente ogni volta che è comparso sulla pagina.
Al solo pensiero che quando è comparsa per la prima volta in Heir of Fire che non mi piaceva rabbrividisco perché è ora è uno dei miei preferiti e quando penso a lei, a quanto è cresciuta, soprattutto in questo libro dove accetta l'amore e non solo, mi si riempiono di nuovo gli occhi di lacrime.
Elide, un'altra delle mie eroine personali è la me stessa in un'altra vita e non posso che non amarla! Non voglio escludere neanche Yrene, lei è assolutamente il personaggio che ho amata dalla primissima comparsa e che ho continuato ad apprezzare di pagina in pagina, quel personaggio ricco di speranza, luce, una bellissima metafora pronta a condurre i personaggi sulla retta via.
Ma ci sono anche Nesryn, Lysandra, ma anche altre donne che ricoprono un ruolo fondamentale senza avere un loro PoV: Hasar, Ansel, Borte, Asterin, Vesta, e tutte le Thirteen. Sarah J. Maas ha creato una serie di romanzi dove la donna è il fulcro e non ha bisogno dell'uomo per essere un eroe.
Questo non toglie che non ci siano personaggi maschili di tutto rispetto: Rowan, il principe guerriero che tutte noi vorremmo; Dorian il re che ha conquistato il suo titolo a discapito delle paure che lo invadevano; Chaol che, finalmente, è riuscito a riconquistarsi il posto che gli spettava; Aedion – non privo di macchie – che rimane il mio preferito; Lorcan, il fascino dei cattivi o simil tale mi affascinerà per sempre, ma ci sono Sartaq, Kashin, Gavriel, Fenrys, nel mio cuore c'è un posticino per tutti loro.
La grandezza di questo romanzo non sta nelle sue quasi 1000 pagine ma nel modo incredibile della Maas di raccontare tante storyline, con diversi PoV appunto, e poi portare ognuna di queste storie ad incrociarsi in modo incredibile in un'unica grande storia, una storia epica composta da un'epica battaglia, quella contro Erawan, ma soprattutto contro la paura di tutti i protagonisti di non essere in grado di rispondere alle aspettative riposte in loro.
Un romanzo epico, narrato magistralmente da un'autrice che sa usare i tempi narrativi nel migliore dei modi, creando suspense o tensione, scene capaci di spezzare la tensione e quindi far sorridere il lettore fino a quelle romantiche a cui la Maas ci ha abituato nel corso degli anni ma che diversamente da ACOTAR ci mostrano senza far vedere, quindi la perfezione per chi ama il romanticismo ma nelle giuste dosi.
Tanti temi narrati, ognuno di grande rilevanza e son proprio questi che rendono il romanzo unico e irripetibile. Tanti tempi, a partire dall'esaltazione dei valori fondamentali all'espressione dei sentimenti fino alla rappresentazione del giusto, temi che si mescolano tutti in quella che è l'eterna lotta del bene contro il male.
Stile sopraffino fatto da un linguaggio comune che riesce a far immergere il lettore fin da subito nel romanzo ed accompagnarlo di pagina in pagina con una curiosità tale, con una passione tale che le pagine del romanzo passano in secondo piano e tu non puoi far leggere 1000 in poco più di tre giorni.
Emozioni che corrono sulla pelle ma che colpiscono diritte al cuore, sentimenti ed emozioni di personaggi fantastici ma che ti sembrano più reali del libro che stai reggendo in mano. Una storia a cui sono legata per la vita e che mi ha regalato tantissimo.
Inutile negare che ci sono molte porte aperte, che la possibilità di novelle potrebbe ben esistere, ma questa è una conclusione che fa giustizia ad una storia durata 6 anni e se questa debba essere l'unica fine della serie Throne of Glass sono più che contenta così.
Non è un romanzo perfetto, c'è qualcosina che non mi è piaciuto (ho una lista molto dettagliata se volete sapere cosa in particolare), ma per quanto possa dire nel complesso questo è un romanzo che mi ha dato tutto e per questo non posso che recensirlo positivamente.
4 Stelle
- A presto Susi
Purtroppo non ho ancora iniziato questa serie (della stessa autrice ho letto solo il romanzo YA "Catwoman: Soulstealer"...), ma mi fa molto piacere sapere che la conclusione della saga si sia rivelata all'altezza delle aspettative! ^____^
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggerlo...ma prima voglio fare la rilettura di Empire of Storms.
RispondiEliminaQuesta serie merita davvero tantissimo e la Maas è davvero una narratrice incredibile!