Speciale
Odiare Amare Baciare di Ella Gai
Oggi vi presenterò in un modo particolare Odiare Amare Baciare di Ella Gai, che da ieri 4 Giugno è disponibile per Newton Compton attraverso un'intervista che si focalizza sul passaggio dell'autrice da autrice self a lavorare con una grande CE per concludere con un piccolo estratto che possa incuriosire i lettori.
Anna Monforti ha vent’anni, studia architettura, gioca a pallavolo e passa il tempo libero con la sua migliore amica, Emanuela, che lei chiama Nunù.
Andrea Preziosi è un uomo sui quaranta, imprenditore di successo e playboy incallito. Si accontenta di relazioni di una notte, prive di coinvolgimento, che lo fanno stare bene senza creargli problemi. Non si lascia mai andare ai sentimenti, che gli procurano, secondo lui, solo guai.
Un giorno, mentre Anna sta facendo jogging insieme alla sua amica, Andrea rischia di investirla. È così che si conoscono e basta un attimo per iniziare a detestarsi. Lo spiacevole episodio sembrerebbe concluso e invece il destino beffardo li farà incontrare una seconda e poi una terza volta… E quel senso di fastidio che hanno cominciato a provare l’uno per l’altra, presto lascerà il posto a ben altro sentimento…
Andrea Preziosi è un uomo sui quaranta, imprenditore di successo e playboy incallito. Si accontenta di relazioni di una notte, prive di coinvolgimento, che lo fanno stare bene senza creargli problemi. Non si lascia mai andare ai sentimenti, che gli procurano, secondo lui, solo guai.
Un giorno, mentre Anna sta facendo jogging insieme alla sua amica, Andrea rischia di investirla. È così che si conoscono e basta un attimo per iniziare a detestarsi. Lo spiacevole episodio sembrerebbe concluso e invece il destino beffardo li farà incontrare una seconda e poi una terza volta… E quel senso di fastidio che hanno cominciato a provare l’uno per l’altra, presto lascerà il posto a ben altro sentimento…
Iniziamo con l'intervista!
- Quanto è distante la tua vita quotidiana dal pseudonimo Ella Gai?
Non c'è nessuna distanza. Ella Gai è solo uno pseudonimo, ma
sono sempre io, con i miei difetti e i miei pregi.
- Le persone che fanno parte della tua vita conoscono Ella Gai? Cosa pensano di questa tua passione?
In famiglia sanno della mia passione per la scrittura e di questa
avventura iniziata un paio di anni fa. Ho sempre avuto il loro
supporto, anche se ammetto che a volte sono stata un po' troppo
pesante. Ma comunque sia, l'hanno accettata con entusiasmo. Perché
ciò che fa stare bene me, fa stare bene loro.
- Quando hai iniziato a pubblicare, ad autopubblicarti? Com'è nata questa tua parte di te?
Mi sono auto-pubblicata quasi due anni fa. Era luglio del 2013 e
pubblicai un piccolo libro che salì subito in cima alle classifiche.
Non credevo che sarebbe stato letto. Pensavo che nessuno lo avrebbe
comprato e invece... Nello stesso periodo è nato anche il mio
pseudo. Cercavo un nome che attirasse, ma che allo stesso tempo fosse
ricordabile. E così è nata Ella Gai.
- Raccontaci un po' di questa tua gavetta nell'ambiente self. Come ti sei trovata, se hai incontrato difficoltà iniziali, e quali in caso affermativo.
Difficoltà? Sì, qualcuna, ma nulla che non abbia superato. Mi
sono trovata bene fin dall'inizio in questo mondo, perché ho
conosciuto persone splendide con le quali condivido prima di tutto la
passione per la lettura e per i romanzi d'amore. Non so, forse oggi,
con il senno del poi, ho rimosso tutti gli aspetti negativi.
All'inizio qualche difficoltà c'è stata, più che altro relativa al
fatto che ero anonima e quindi la gente poco si fidava di un'autrice
nuova. C'è da dire che io all'inizio non ero presente sui social
network, quindi questo a contribuito a creare qualche tensione, poi
risolta appena le persone hanno iniziato a conoscermi. Se c'è una
cosa che ho imparato, oggi, è che un lettore digitale compra un
libro anche in base a chi l'ha scritto. Nel senso che, vuole
conoscere l'autore, scambiare qualche parola, come se si fosse seduti
a un bar a prendere un caffè. Questo fa la differenza.
- Qual è il tuo primo libro autopubblicato?
Il primo libro pubblicato si chiama Rossa come la passione, a cui
è seguito Nera come la lussuria e infine Bianca come la purezza
pubblicati poi tutti e tre in un unico volume. Oggi irreperibili. Li
ho tolti dalla vendita appena sono stata presa dalla CE.
- Come è arrivato poi il riconoscimento della CE e cosa hai provato nel essere riconosciuta da una CE?
Un paio di giorni dopo aver pubblicato “perché tu” la
versione self di Odiare Amare Baciare. Se ci penso ancora oggi, non
ci credo. Ma è davvero capitato a me?
- Come è cambiato il tuo approccio al romanzo avendo alle spalle una CE? (Editing, promozione, distribuzione).
Per quanto riguarda l'editing, tantissimo. Spero di fare tesoro
dei consigli che mi sono stati dati per tutti i miei lavori
successivi. Anche se io sono una di quelle persone che crede che
nella vita si deve e si può sempre imparare e migliorare. Per
quanto riguarda promozione e altro, a dirti la verità ancora non lo
so. Sta di fatto, che io continuo a promuovermi come se fossi una
self. Il fatto che adesso abbia una CE alle spalle non vuol dire che
debba sdraiarmi sugli allori, ma credo voglia dire rimboccarmi le
maniche, ancora di più. La penso così.
- Come nasce una storia di Ella Gai? Cosa ti ispira e come poi questa si traduce su carta? Puoi farci un esempio pratico con Odiare, amare, baciare.
La realtà, la quotidianità. Odiare Amare Baciare è nato un
giorno di ottobre. Ero in macchina ferma a un semaforo su Lungotevere
dell'acqua Acetosa a Roma e, mentre ero lì ferma ad aspettare che
il semaforo diventasse verde. Due ragazzine di poco più o meno
vent'anni mi sono passate davanti correndo. Ho visto gli sguardi di
quei pochi automobilisti che riuscivo a vedere. E da lì è nato
Odiare Amare Baciare.
- Puoi dire che qualche tratto/caratteristica dei tuoi protagonisti sia ispirato da persone vere della tua vita?
Solo il personaggio di Andrea è quello che rispecchia una minima
parte del mio carattere. Per tutti gli altri mi sono ispirata a
persone che ho conosciute, ma nessuno di importante o di particolare.
- Puoi raccontarci cosa è per te Odiare Amare Baciare?
È il libro che avrei sempre voluto leggere e che non sono
riuscita mai a trovare. E perciò ho deciso di scriverlo io.
- Com'è l'attesa di veder finalmente il tuo libro tra gli scaffali delle librerie?
Stressante, stancante sono le prime cose che mi vengono in mente.
Per quello che mi riguarda, ho passato un anno molto tosto. Non sai
cosa accadrà, quando accadrà e se accadrà. Quindi quando ho saputo
che sarebbe uscito a giugno, ho pianto e riso allo stesso tempo. Oggi
ho ancora i postumi del mio nervosismo.
- Stai già lavorando ad altri progetti? Puoi parlarcene?
Sì, ho un altro paio di trame in lavorazione. E tante altre
storie che circolano nella mia testa. Non vedo l'ora di dargli vita.
Passiamo al piccolo estratto molto hot scelto appositamente da Ella per i lettori di Bookish Advisor
Dopotutto, potevo farlo. Solo per una notte, una notte diversa,
una notte e poi mai più. Continuai a baciarla e a toccarla,
dovunque le mie mani e la bocca riuscissero ad arrivare, poi
però qualcosa montò dentro di me. Che stavo facendo? Era
solo una ragazzina, sì, maggiorenne, ma pur sempre una
ragazzina.
«Non posso», le dissi, mentre la rabbia mi invadeva.
«Sì, che puoi», mi sussurrò.
Per disperazione schiacciai le mani sulla testa, quasi a voler
recuperare la ragione che era andata a farsi benedire. «No!
Non posso. Sei troppo giovane».
«Tu lo vuoi, io lo voglio», mi disse infine, gonfiando il mio
superego. «E allora perché non farlo?».
“Già, perché non farlo?”.
Fu lei a prendere la situazione in mano e ad agire per me.
Iniziò a sbottonarmi la camicia con una lentezza tale da farmi
perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Accostò le
labbra lì dove batteva forte il cuore, e io mi persi nel mare del
piacere. Con la bocca percorse tutto il mio corpo, lasciandovi
una scia di baci.
«Io brucerò all’inferno per quello che sto facendo», le dissi,
trattenendo dei mugolii di piacere.
«E allora bruceremo insieme. Non è peccato se lo facciamo.
Il peccato è se non lo facciamo». Per quanto cercassi di
respingerla, lei era sempre pronta a rispondermi a tono, a
convincermi del contrario. Era il diavolo travestito da angelo.
In quel momento avrei venduto l’anima al migliore offerente
pur di possederla, ma una voce dentro di me mi ricordò chi
avevo davanti. «Sei ancora in tempo per tirarti indietro».
Si adagiò sulle mie gambe, premendo il pube contro il mio.
Si strofinò come se tra di noi non ci fosse più la barriera delle
sue mutandine e dei miei pantaloni.
«Prendimi. Prendimi forte, più forte che puoi. Non essere
delicato. Non voglio la tua gentilezza, ma la tua cattiveria»,
mi bisbigliò a un orecchio.
In un attimo tutto ciò che fino ad allora mi aveva trattenuto,
svanì.
una notte e poi mai più. Continuai a baciarla e a toccarla,
dovunque le mie mani e la bocca riuscissero ad arrivare, poi
però qualcosa montò dentro di me. Che stavo facendo? Era
solo una ragazzina, sì, maggiorenne, ma pur sempre una
ragazzina.
«Non posso», le dissi, mentre la rabbia mi invadeva.
«Sì, che puoi», mi sussurrò.
Per disperazione schiacciai le mani sulla testa, quasi a voler
recuperare la ragione che era andata a farsi benedire. «No!
Non posso. Sei troppo giovane».
«Tu lo vuoi, io lo voglio», mi disse infine, gonfiando il mio
superego. «E allora perché non farlo?».
“Già, perché non farlo?”.
Fu lei a prendere la situazione in mano e ad agire per me.
Iniziò a sbottonarmi la camicia con una lentezza tale da farmi
perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Accostò le
labbra lì dove batteva forte il cuore, e io mi persi nel mare del
piacere. Con la bocca percorse tutto il mio corpo, lasciandovi
una scia di baci.
«Io brucerò all’inferno per quello che sto facendo», le dissi,
trattenendo dei mugolii di piacere.
«E allora bruceremo insieme. Non è peccato se lo facciamo.
Il peccato è se non lo facciamo». Per quanto cercassi di
respingerla, lei era sempre pronta a rispondermi a tono, a
convincermi del contrario. Era il diavolo travestito da angelo.
In quel momento avrei venduto l’anima al migliore offerente
pur di possederla, ma una voce dentro di me mi ricordò chi
avevo davanti. «Sei ancora in tempo per tirarti indietro».
Si adagiò sulle mie gambe, premendo il pube contro il mio.
Si strofinò come se tra di noi non ci fosse più la barriera delle
sue mutandine e dei miei pantaloni.
«Prendimi. Prendimi forte, più forte che puoi. Non essere
delicato. Non voglio la tua gentilezza, ma la tua cattiveria»,
mi bisbigliò a un orecchio.
In un attimo tutto ciò che fino ad allora mi aveva trattenuto,
svanì.
- A presto Susi
Bellissima intervista, mi piace l'idea di ispirarsi alla quotidianità rende il libro più vero ^_^
RispondiEliminaGrazie, Clary :*
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